venerdì 24 novembre 2017

Come inserire immagini nei documenti elettronici

Le immagini sono sempre un aspetto delicato da trattare, soprattutto se si devono dare spiegazioni utili anche a chi è cieco. In qualche modo, grazie a Biblos, cercherò di servirti immagini facili da gestire.

Come probabilmente già sai, Biblos ti permette di gestire e inserire immagini. In questo articolo non ti parlerò dell'ambiente di grafica tattile, dove potresti veramente sbizzarrirti grazie al linguaggio di grafica, ma ti mostrerò cosa c'è dentro il menù Inserisci/Immagini.

Fissiamo il primo punto: è possibile inserire immagini nei documenti di Biblos da file, da scanner e da webcam. Queste tre scelte ti aprono innumerevoli possibilità per aggiungere immagini ai tuoi documenti elettronici.

Inserire immagini da file è alquanto semplice e ti consente di utilizzare i file di immagine presenti nel tuo computer.

  1. Vai su Inserisci/Immagini/Da file...
  2. Si apre una finestra da cui scegli l'immagine da inserire. I formati ammessi sono diversi, puoi scorrerli dalla casella Tipo file;
  3. Scelta l'immagine clicca il pulsante Apri ed essa viene subito inserita nel documento.

Inserire l'immagine utilizzando lo scanner è altrettanto semplice da fare. Naturalmente devi avere uno scanner e devi averlo preventivamente installato e configurato. Come configurare lo scanner te l'ho già spiegato nell'articolo del 21 luglio 2017.

  1. Accendi lo scanner, apri Biblos e vai su Inserisci/Immagini/Da scanner...
  2. Metti il foglio o la foto da scandire sullo scanner e clicca il pulsante Acquisisci;
  3. Dopo la scansione nella finestra viene mostrata l'immagine acuisita. Se l'immagine è vuota Biblos ti avverte;
  4. Nella barra di stato in fondo alla finestra ci sono alcune informazioni, che, se sei non vedente, possono esserti utili per capire quanto densa di punti sia l'immagine;
  5. Se l'immagine ti va bene clicca il pulsante Inserisci e questa viene immediatamente inserita nel documento.

La terza modalità è quella di inserire un'immagine da webcam. Sono sicuro che stai pensando già a farti un selfie. La webcam non ti garantisce chissà che qualità di immagine, ma all'occorrenza può sempre esserti utile.

  1. Vai su Inserisci/Immagine/Da webcam...
  2. Clicca il pulsante Avvia e la webcam inizia a catturare immagini, cioè a riprendere quello che gli sta di fronte... probabilmente riprende te stesso;
  3. Quando ritieni che l'immagine sia adeguata, puoi fare un fermo immagine cliccando il pulsante Ferma;
  4. Per inserire l'immagine nel documento clicca il pulsante Inserisci.

C'è anche un altro modo di inserire immagini nei documenti: il copiaincolla. è sufficiente copiare il file dell'immagine e incollarlo nel documento di Biblos. In questo caso è probabile che le dimensioni dell'immagine eccedano l'area del documento. Per ridimensionare l'immagine ci sono due modi:

  1. Utilizzando le proprietà dell'immagine ci sono varie schede, tra cui la scheda delle dimensioni. Questa finestra è utilizzabile da tutti, vedenti e non vedenti;
  2. Col mouse, ma l'informazione è da verificare perché non sono proprio sicuro. Trascinando i bordi dell'immagine si dovrebbe poterla ridimensionare. Se utilizzi il mouse potresti magari commentare questo articolo e dirmi cosa succede quando accosti la freccia del mouse ai bordi dell'immagine.

Le proprietà contengono delle opzioni molto interessanti, per variare aspetto e dimensioni dell'immagine e anche per configurare alcune impostazioni per la stampa tattile.
Nel menù sono presenti anche altri comandi, come il salvataggio e la stampa di una singola immagine del documento.

Sono consapevole che in questo articolo ho appena iniziato a descrivere la gestione delle immagini. Prossimamente tratterò una singola funzionalità per volta e, se necessario, descriverò in dettaglio come utilizzarla. Nell'attesa puoi sempre iscriverti nel Gruppo di Biblos su Facebook, dove potremo scambiarci tutte le informazioni che vuoi.

venerdì 17 novembre 2017

Documenti elettronici e informazioni del testo

Quante volte hai avuto la curiosità di sapere quante parole contiene un documento e sei andato alla ricerca di una finestra che potesse fornirti questa informazione? Biblos possiede uno strumento molto efficace che ti mostra le informazioni di un documento elettronico.

A cosa serve contare le parole? Magari stai per partecipare a un concorso letterario e ti serve scrivere un racconto che rientri in un intervallo ben preciso di parole. Forse stai scrivendo un romanzo e ti serve sapere di quante cartelle o di quante parole è formato. Scrivi per un blog e hai bisogno di scrivere articoli intorno a 3000 caratteri, o 500 parole, o vuoi sapere che indice di leggibilità ha il tuo articolo. Lo so, il paniere delle possibilità comincia a farsi sempre più interessante.

Apri Biblos e carica un documento. Vai nel menù Strumenti/Informazioni/In generale... In pochi secondi viene fuori una finestra con varie informazioni. Le voci dipendono dal documento caricato. Per esempio, alcune di queste sono:

  • Caratteri: il numero di caratteri nel documento;
  • Senza spazi: il numero di caratteri esclusi gli spazi;
  • Spazi: gli spazi nel documento;
  • Lettere: le lettere contenute nel documento;
  • Maiuscole: le lettere maiuscole nel documento;
  • Minuscole: le lettere minuscole nel documento;
  • Consonanti: il numero di consonanti utilizzate;
  • Vocali: il numero di vocali utilizzate;
  • Numeri: il numero di caratteri numerici;
  • Punteggiatura: il numero di caratteri di punteggiatura;
  • Parole: il numero di parole contenute nel documento;
  • Cartelle: il numero di cartelle che il documento genera (una cartella equivale a 1800 caratteri);
  • Righe: di quante righe è formato il documento;
  • Paragrafi: di quanti paragrafi è formato il documento;
  • Pagine: quante pagine a stampa crea il documento;
  • Indice GULPEASE: l'indice di leggibilità del documento.

Ho omesso diverse altre voci, come immagini, tabulazioni, tabelle, note e così via. La finestra delle Informazioni dà un quadro generale di quali elementi e caratteri sono presenti in un documento elettronico. Le voci appena elencate credo siano autoesplicative. Mi soffermo un attimo sull'ultima, quella chiamata Indice GULPEASE.

L'Indice Gulpease è un indice di leggibilità di un testo tarato sulla lingua italiana. È stato definito dal Gruppo Universitario Linguistico Pedagogico presso il Seminario di Scienze dell'Educazione dell'Università degli studi di Roma "La Sapienza". L'algoritmo GULPEASE si basa sul conteggio della lunghezza dei paragrafi e delle parole, al fine di ricavarne un valore percentuale che indica il grado di leggibilità di un testo. I risultati sono compresi tra 0 e 100, dove il valore "100" indica la leggibilità più alta e "0" la leggibilità più bassa. In generale risulta che testi con un indice inferiore a 80 sono difficili da leggere per chi ha la licenza elementare; inferiore a 60 sono difficili da leggere per chi ha la licenza media; inferiore a 40 sono difficili da leggere per chi ha un diploma superiore. (Info tratte da Wikipedia e riformulate)

Il sottomenù Informazioni contiene anche altri strumenti, alcuni molto utili anche per la correzione dei documenti. Di questi strumenti ne scriverò in un prossimo articolo. Per ora è tutto. Per ulteriori delucidazioni puoi iscriverti o scrivermi nel Gruppo di Biblos su Facebook.

venerdì 10 novembre 2017

Stampare in braille testi a più lingue

Tu che prepari o stampi documenti in braille sono sicuro che sei arrivato o arriverai a sentire l'esigenza di stampare in braille testi a più lingue. Biblos ti aiuta molto in questo e qui ti spiego come si fa.

Quando ti parlo di lingue intendo accennarti alle codifiche braille dei caratteri utilizzate per altre lingue, anche quelle tecniche. Giuro che parolone come codifica non le uso più, è stato più forte di me. Per lingue tecniche intendo anche la matematica, e sono sicuro che ora ti si sta illuminando qualche lampadina. Infatti quando hai necessità di stampare libri braille con parti in italiano e altre in matematica, hai per forza bisogno della caratteristica di Biblos che sto per spiegarti: i Contesti braille.

Se hai esplorato i menù di Biblos hai sicuramente notato la voce Contesti braille. Nel menù Inserisci trovi tutti gli elementi di videoscrittura inseribili nel documento. Contesti braille contiene la gestione di questi particolari elementi, che indicano al processo di stampa braille con quale tabella stampare una parte di testo. Ti faccio subito un esempio pratico.

Mettiamo il caso che hai un documento di matematica contenente parti letterarie, testo scritto in italiano, e parti in matematica. Individua tutte le parti in matematica e per ognuna:

  1. seleziona la parte interessata;
  2. vai su menù Inserisci/Contesti braille/Aggiungi contesto...
  3. scegli la tabella Matematica italiana;
  4. clicca su Ok.

Noti che ora all'inizio e alla fine della parte che avevi selezionato appaiono due simboli grafici. Quei simboli indicano che dal simbolo in poi il contesto di stampa braille è cambiato.

Dopo aver fatto questo lavoro per ogni parte in matematica, puoi stampare il tuo documento. Quindi vai su Stampa braille e come Tabella predefinita di stampa scegli Biblos. Questo indica a Biblos che le parti di testo non contestualizzate verranno preparate con la tabella Biblos, cioè per l'italiano, mentre le parti contestualizzate saranno preparate con la tabella di matematica.

Utilizzare i contesti braille vale per tutte quelle situazioni in cui è necessario avere più tabelle di stampa braille. Il trucchetto è quello di individuare qual è la parte di testo più ampia, lasciarla inalterata e contestualizzare tutte le altre con le tabelle specifiche. Vale per i testi di matematica, vale per i testi di greco antico, vale per qualsiasi ambito in cui la stampa braille deve utilizzare più tabelle.

Considera sempre che il cambio di contesto implica anche un cambio di codice braille. Per il nostro esempio, chi leggerà il braille che stampi dovrà conoscere sia il braille letterario che il braille matematico. Su questa scia ti stai probabilmente chiedendo se sia utile utilizzare più tabelle per stampare testi a più lingue, tipo italiano inglese, italiano francese ecc.. Dipende sempre da chi legge. Se stampi per uno studente molto probabilmente non sarà necessario contestualizzare, altrimenti lo studente dovrebbe conoscere anche il codice braille della lingua che utilizzi, il che non accade quasi mai. Quando stampi un documento a più lingue (letterarie), stampalo solo utilizzando la tabella Biblos, quella per l'italiano. Chi leggerà in braille troverà normalmente tutto il testo, in italiano e in lingua, e lo leggerà utilizzando un solo codice braille, quello che conosce.
Discorso diverso se stampi un libro con parti in italiano e altre in greco antico. Tu sei obbligato a contestualizzare le parti in greco e lo studente, probabilmente iscritto a un liceo classico, deve necessariamente imparare la codifica braille per il greco antico. Se sei un tiflologo o un insegnante di sostegno ne avrai avuto già esperienza.

Come hai potuto notare dalla finestra per aggiungere un Contesto, ci sarebbero altre cose da dirti, ma in questo caso è più utile personalizzare le informazioni attraverso le domande che potrai farmi direttamente nel Gruppo di Biblos su Facebook. Iscriviti anche tu e parliamo di tutto quello che vorrai chiedermi.

venerdì 3 novembre 2017

Spaziature, un modo per rendere i documenti più leggibili

L'aspetto dei documenti non è mai un fattore da sottovalutare, quando si redige un lavoro da presentare ad altri. Ho già scritto di ancore per il tatto e per la vista, in cui ho accennato alle spaziature. Qui ti spiego in dettaglio cosa sono e come utilizzarle.

Ti sei mai chiesto come io scriva gli articoli per questo blog? Quali siano le fasi con cui porto un articolo alla pubblicazione finale?

  1. Scelgo l'argomento da trattare;
  2. Scelgo i punti da sviluppare e il loro ordine;
  3. Scrivo i punti scelti;
  4. Leggo e correggo, integro o taglio;
  5. Sistemo l'aspetto e l'impaginazione dellarticolo.

Proprio all'ultimo punto entrano in gioco le spaziature. Dopo aver scritto l'articolo, averlo letto, riletto e corretto, posso concentrarmi sull'aspetto che avrà. Per il web, per come scrivo gli articoli, è un inserimento manuale di vari tag. Invece, quando redigo un documento da stampare su carta o da inviare per posta elettronica, entrano in gioco gli strumenti del mio word processor preferito: Biblos.

Cos'è la spaziatura e quanti tipi di spaziatura abbiamo?

Molto genericamente: la Spaziatura è l'inserimento di spazi, più o meno ampi, tra un elemento e l'altro. Con parole diverse: la Spaziatura è la distanza che c'è tra due elementi adiacenti.

Abbiamo due tipi di spaziatura: verticale, tra le righe del testo; orizzontale, tra un carattere e l'altro.

Qual è l'errore presente in molti documenti?
La maggior parte delle persone distanzia gli elementi di un testo utilizzando gli spazi. Perché? Semplice: la barra spaziatrice è là, disponibile, accessibile, premendola produce un effetto immediatamente visibile a schermo, quindi è facile azionarla. Infatti, gli spazi, anche superflui, vengono inseriti ovunque: tra un carattere e l'altro, tra un paragrafo e l'altro, tra le sezioni, tra i titoli, ecc.. Gli spazi però hanno una controindicazione, legata al tipo di carattere utilizzato: la dimensione. La dimensione che occupa uno spazio, in orizzontale e in verticale, dipende dalla dimensione in punti del tipo di carattere che si utilizza. Se volessi allontanare un paragrafo dall'altro di 2 centimetri, aggiungendo due linee vuote, linee di spaziatura, magari otterrei intorno a due centimetri di spazio; cambiando il tipo e la dimensione del carattere quello spazio si ridurrebbe o si amplierebbe, seguendo la dimensione del carattere utilizzato.
L'effetto voluto da chi redige è quello di adattare lo spazio alla dimensione del carattere? Se si vuole questo allora va bene, altrimenti bisogna utilizzare propriamente gli strumenti di spaziatura.
Il problema è ancora più evidente quando si aggiungono spazi in orizzontale (di questo problema di spaziatura ne ho già scritto in qualche articolo precedente). L'effetto finale dell'abuso di spazi - gli spazi si utilizzano singolarmente tra una parola e l'altra - è la perdita di impaginazione dei documenti, che possono apparire corretti nel computer di chi li redige, ma avere un aspetto bizzarro in altri computer in cui sono visualizzati o stampati.

La spaziatura orizzontale dei caratteri si imposta dalla finestra del tipo di carattere, dal menù Formato/Carattere.... È disponibile il campo Spaziatura che consente di aggiungere più spazio tra un carattere e l'altro. Non si tratta di caratteri aggiuntivi, infatti nel documento materialmente non sono aggiunti caratteri extra. Si tratta di personalizzazioni allo stile del carattere, stili modificabili a proprio piacere. Il valore del campo è espresso inizialmente in millimetri. Se occorre si può cambiare unità di misura, cliccando col tasto destro del mouse e scegliendone un'altra tra quelle disponibili. La spaziatura orizzontale viene presa in considerazione anche quando si stampa un documento in braille. Se si aggiunge spazio sufficiente a coprire la dimensione di una cella braille, tra una cella braille e l'altra saranno aggiunti tanti spazi quant'è la spaziatura scelta.

Visivamente la spaziatura è utile per attrarre l'occhio su una parola, una frase, un titolo. È un'ancora che chiede all'occhio di chi legge di porre più attenzione su una parte di testo. Si dovrebbe utilizzare con parsimonia, soprattutto in presenza di testi troppo pieni di ancore, come cambi di stile dei caratteri, di dimensioni, di altri elementi di distinzione. Redigere documenti dall'aspetto sobrio fa guadagnare sempre l'attenzione di chi li dovrà leggere.

La spaziatura verticale invece interessa lo spazio tra le righe e gli elementi del documento. La spaziatura in questo caso si gestisce dal menù Formato/Paragrafo...

Abbiamo tre tipi di spaziatura; qui di seguito cerco di spiegarle.

L'Interlinea è lo spazio che c'è tra le linee di un paragrafo. Un paragrafo è una linea di testo che termina con un ritorno a capo. Il testo può estendersi su più linee, a seconda della sua lunghezza, della larghezza dell'area di visualizzazione o di stampa, della dimensione del carattere ecc.. L'interlinea regola la distanza tra le linee dello stesso paragrafo, allontanandole o avvicinandole. Viene espressa in percentuale, dove la percentuale è in riferimento alla dimensione del carattere utilizzato. Per esempio, l'interlinea al 100% è praticamente nulla, in perfetto equilibrio, né aggiunge né toglie spazio; al 200% distanzia le linee esattamente dell'altezza del carattere utilizzato; al 50% invece fa un pasticcio accavallando le linee.
Ci sarebbe un metodo più informatico con cui spiegare l'interlinea, ma vuoi complicarti la vita insieme a me? Passiamo oltre.

Lo Spazio prima invece interessa la distanza tra il paragrafo e quello che lo precede. Stavolta è un valore espresso in centimetri, millimetri, insomma secondo l'unità di misura che vuoi. È esattamente come se tu mettessi dei ritorni a capo tra un paragrafo e l'altro, la situazione che ho descritto sopra. La differenza sta nel fatto che se imposti due centimetri di distanza tra la prima linea del paragrafo e quello che lo precede, resteranno sempre due centimetri, anche variando la dimensione del carattere.

Lo Spazio dopo è simile allo Spazio prima. Anziché distanziare un paragrafo in alto, lo distanzia in basso, quindi dal paragrafo che segue. Naturalmente possono essere utilizzati entrambi. L'effetto lo regoli tu, secondo cosa vuoi ottenere.

Neanche a dirlo, tutt'e tre queste spaziature sono considerate anche quando si stampa un documento in braille. Per gli Spazi prima e dopo l'unità di misura dispone anche di quella braille, sceglibile come tutti gli altri campi di Biblos coinvolti nella stampa in braille. Per l'Interlinea invece viene utilizzata una progressione percentuale: al 100% non viene aggiunta alcuna linea; al 200% viene aggiunta una linea vuota; al 300% vengono aggiunte due linee vuote e così via.

A questo punto potresti chiedermi: in che modo devo utilizzare questi tre tipi di spaziatura verticale?

Secondo me conosci già la risposta. Utilizzi la spaziatura senza esagerare, creando delle ancore per gli occhi che leggono. Ricorda sempre che una parte di testo è messa in risalto quando si differenzia da tutto il resto del documento. Se usi la spaziatura ovunque, servirà solo a rendere l'aspetto del documento più arioso, e probabilmente anche più pesante da leggere. Se la utilizzi nei punti giusti, per esempio aumentando un pochino l'interlinea in un solo paragrafo di particolare rilevanza, potresti catturare l'attenzione del tuo lettore.

Credo di averti dato sufficienti informazioni per spingerti a provare. Se vuoi ulteriori consigli, puoi sempre iscriverti nel Gruppo di Biblos su Facebook.

venerdì 27 ottobre 2017

Creare nuove tabelle per stampare in braille

Esattamente dieci anni fa, era il 27 ottobre 2007, decidevo di dare a Biblos la capacità di stampare in braille. Pensavo che una funzionalità imprescindibile fosse quella di consentire all'utente di poter creare o personalizzare le tabelle di trascrizione braille. Qui ti spiego come si fa.

Non ho dovuto neanche arrovellarmi per scegliere se creare o no questa possibilità. L'ho sviluppata esattamente come l'ho pensata: è la gestione delle tabelle di trascrizione, una parte del software interamente controllabile e personalizzabile da te utente.

Entriamo insieme nella personalizzazione delle tabelle braille da menù Strumenti/Braille/Personalizza tabelle...
Ti trovi in una finestra identica per forma e per aspetto a tutte le altre finestre di personalizzazione di Biblos. Puoi già scorrere l'elenco delle tabelle di trascrizione disponibili, le stesse che vedi quando stampi un documento in braille.

Creare una nuova tabella è un passaggio molto semplice:

  1. Clicca il pulsante Aggiungi...
  2. Dalle il nome che vuoi;
  3. Clicca il pulsante Ok.

E ora cosa facciamo con una nuova tabella? Perché dovresti avere la necessità di crearne una?

Intanto noti che la nuova tabella appare colorata in verde, mentre le altre sono tutte in blu. Le tabelle di colore verde sono quelle personalizzabili e modificabili da te, mentre quelle in blu sono le tabelle distribuite con Biblos, e non sono modificabili (tra un po' ti dico come duplicarle per crearne una copia modificabile).

Una nuova tabella potrebbe servirti per aggiungere una nuova codifica braille, per esempio per stampare testi in sanscrito; potrebbe servirti per imparare a inserire o modificare dei codici braille; potrebbe servirti per personalizzare la tabella braille per stampare i testi italiani; potresti creare tutta una tua codifica braille, per esempio per trascrivere i diagrammi di flusso.

La nuova tabella che abbiamo creato è vuota, bisogna riempirla dei codici che servono a trascrivere il testo in braille. Evidenzia la tua tabella e clicca il pulsante Proprietà...
Ecco, sei appena entrato nelle proprietà, nel cuore della tua tabella di trascrizione.

Quando si entra nelle proprietà di una tabella braille, la scheda in primo piano è Codici. La scheda Codici contiene un grande elenco che ospita i codici di sostituzione da testo a braille. In questa scheda non devi far altro che inserire i codici che serviranno per la trascrizione. Facciamo insieme un inserimento di esempio:

  1. Clicca il pulsante Aggiungi...
  2. Nella finestra che appare, nel campo Stringa testo digita: a
  3. Nel campo Stringa braille digita: 1
  4. Noti che in una piccola area della finestra è apparso un puntino. Se vuoi resta nel campo e digita altri numeri, ad ogni numero corrisponde il relativo punto braille;
  5. Finite le prove, torna a scrivere 1 e clicca il pulsante Ok

Hai appena inserito nella nuova tabella braille il tuo primo codice. In fase di trascrizione, tutte le vocali a saranno sostituite dalla cella braille col punto 1. Se vuoi continua inserendo altri codici, per esempio tutte le lettere dell'alfabeto. Se non conosci i punti braille da assegnare ad ogni lettera dell'alfabeto, ti consiglio di fare un ripasso del codice braille.

Ora che hai capito il sistema, esci dalla tua tabella ed entra nelle proprietà della tabella Biblos, che trovi tra tutte le altre. Osservala, vedi tutti i codici che ho inserito? Prendila ad esempio, studiala, duplicala e modificala. Duplicala? Sì, ti spiego come duplicare una tabella al fine di farne una copia per te e modificarla a tuo piacere.

  1. Evidenzia la tabella da duplicare;
  2. Clicca il tasto destro del mouse sulla tabella (o premi il tasto Applicazioni);
  3. Utilizza il comando Duplica.

In pochi istanti hai una copia fedele della tabella, modificabile e personalizzabile.

Ritrovi le nuove tabelle braille che crei quando vai a stampare un documento da menù File/Stampa braille....

Come hai visto è facile creare o per sonalizzare le tabelle che utilizzi per stampare in braille. Il solo inconveniente è che devi conoscere la codifica braille da creare, o avere un obiettivo da raggiungere, e devi impegnare qualche ora del tuo tempo.

Ci sono altre cose da sapere, come la gestione dei prefissi, i codici multicarattere o multicella, le condizioni ecc.. Però voglio che sia tu stesso a porti le domande su come soddisfare le esigenze che man mano avrai. Naturalmente se vuoi puoi avere il mio supporto, basta iscriverti, se non lo sei già, nel Gruppo di Biblos su Facebook. Ti assicuro che creare e utilizzare per la stampa la tua tabella braille ti darà soddisfazione, entusiasmo, positività.

venerdì 20 ottobre 2017

Conoscere gli Elenchi puntati e numerati

Da sempre in videoscrittura una funzionalità presente nei word processor è la gestione degli elenchi. Forse utilizzi poco questi elementi o forse li utilizzi in modo inappropriato, perciò oggi ho scelto di spiegarti cosa sono e come utilizzarli.

Un elenco è una lista di parole o frasi scritte una dopo l'altra (contigue) in ordine generico o progressivo. Manualmente ad ogni parola o frase anteporresti un simbolo, un numero o una lettera; automaticamente invece è Biblos ad anteporre la numerazione che desideri, sollevandoti dal compito di numerare a mano i paragrafi. Se per i paragrafi dell'elenco utilizzi dei simboli generici, la lista prende il nome di Elenco puntato. Invece se utilizzi lettere o numeri con valori a incremento, la lista prende il nome di Elenco numerato.

Hai letto che le voci di un elenco devono essere contigue, una dopo l'altra. Questo perché molte volte ho visto punti elenco sparsi per il documento, utilizzati in modo discontinuo, per esempio, per numerare i capitoli di un libro, gli articoli di una legge, le sezioni di un verbale... Questo è un uso inappropriato dei punti elenco che ti sconsiglio di applicare.

Un elenco puntato:

  • Bruschette miste
  • Penne con olive e scaglie di grana
  • Polpettine all'aceto balsamico
  • Torta di riso e crema al mascarpone

Un elenco numerato:

  1. Fondente di formaggio con crostini
  2. Tagliatelle al ragù bolognese
  3. Cotoletta di agnello
  4. Zuppa inglese

Ci sono due modi per preparare un elenco:

  1. Se si hanno già dei paragrafi semplici: si selezionano tutti i paragrafi appartenenti all'elenco e si utilizza menù Formato/Elenchi puntati e numerati/Aggiungi elenco... Ad ogni paragrafo, automaticamente, viene aggiunto lo stile dell'elenco scelto;
  2. Se si scrive un nuovo elenco: si utilizza menù Formato/Elenchi puntati e numerati/Aggiungi elenco... e si sceglie lo stile dell'elenco. Appare il punto elenco scelto. Si scrivono le voci dell'elenco e, ad ogni ritorno a capo, automaticamente, viene aggiunto un nuovo punto elenco.

Sia con la prima che con la seconda modalità hai creato un elenco semplice o, con altre parole, un elenco a un solo livello. I punti di un elenco però possono essere annidati, uno dentro l'altro, creando così elenchi a più livelli o elenchi strutturati.

Un elenco strutturato:

  1. Antipasti
    • Bruschette miste
    • Fondente di formaggio con crostini
  2. Primi piatti
    • Penne con olive e scaglie di grana
    • Tagliatelle al ragù bolognese
  3. Secondi piatti
    • Polpettine all'aceto balsamico
    • Cotoletta di agnello
  4. Dolci
    • Torta di riso e crema al mascarpone
    • Zuppa inglese

Per aumentare il livello di un punto elenco, quando il cursore si trova all'inizio del paragrafo, si preme il tasto tabulatore (quello a sinistra del tasto Q). Funziona sia per i nuovi punti elenco, quelli ancora senza testo, sia per i punti elenco che hanno già un testo. Un elenco strutturato può avere fino a nove livelli.
Per diminuire il livello di un punto elenco, al contrario, si preme la combinazione Maiusc+Tabulatore. Se il punto elenco si trova già al primo livello, premendo la combinazione di tasti, si termina l'elenco e il paragrafo ritorna ad essere semplice. Un elenco può essere terminato anche premendo il tasto Invio su un punto elenco vuoto, senza testo.

Per modificare lo stile di un elenco già esistente, si porta il cursore su un punto qualsiasi dell'elenco e si utilizza sempre menù Formato/Elenchi puntati e numerati/Aggiungi elenco... In questo caso puoi notare che viene attivato il pulsante a scelta Modifica.

Il comando da menù Formato/Elenchi puntati e numerati/Modifica elenco... invece serve a modificare le proprietà di un elenco esistente. Significa che è possibile cambiare in dettaglio l'aspetto di un elenco e dei suoi punti.

Utilizzare correttamente gli elenchi puntati e numerati offre diversi vantaggi, rispetto a scrivere manualmente punti o numeri davanti alle righe di testo:

  1. Gli elenchi puntati e numerati vengono correttamente interpretati anche nella stampa in braille;
  2. I punti elenco si aggiornano automaticamente. Se vuoi aggiungere o cancellare una voce dell'elenco, i punti numerati si incrementano o decrementano in automatico;
  3. Puoi cambiare al volo lo stile di un elenco, senza andare a modificare punto per punto;
  4. La struttura degli elenchi strutturati viene organizzata automaticamente mediante l'uso dei rientri, a seconda del livello dei punti.

Ora non ti resta che provare. Tutta la gestione degli elenchi la trovi nel menù Formato/Elenchi puntati e numerati. Se vuoi chiedermi qualcosa puoi scrivermi nel Gruppo di Biblos su Facebook e ti darò tutte le info di cui avrai bisogno.

venerdì 13 ottobre 2017

Struttura delle poesie per il braille e per l'inchiostro

La poesia è una forma d'arte che crea, con la scelta e l'accostamento di parole secondo particolari leggi metriche, un componimento fatto di frasi dette versi, in cui il significato semantico si lega al suono musicale dei fonemi. [tratto da Wikipedia]

Se stai temendo di leggere un articolo che descriva misure dei versi, sillabe, metrica, suoni, rime, figure retoriche ecc., ti rassicuro, non è questo il mio intento. Oggi ti parlo della struttura di versi e strofe, gli unici elementi che ci interessa rispettare per stampare una poesia in braille o a inchiostro.

Cos'è un verso?
Indipendentemente dalla metrica, il verso è l'unità di base di una poesia che si presenta visivamente e tipograficamente come una linea di testo con ritorno a capo.

Cos'è una strofa?
Una strofa è il raggruppamento di un numero costante o variabile di versi con cui si identifica il tipo di poesia. Per esempio un distico (poesia composta da strofe di due versi), una terzina (strofe di tre versi), quartina, sestina, ottava, strofa libera.

Quale struttura tipografica dobbiamo dare ai versi e alle strofe di una poesia?
È facile rispondere a questa domanda:

  1. Ad ogni verso si va a capo;
  2. Tra una strofa e l'altra si lascia una linea vuota.

In realtà c'è anche un altro tipo di struttura, fatta di fine paragrafo e fine linea, che tralascio, poiché dovrei spiegarti la differenza tra questi due elementi. Per ora considera solo le due regole suddette: a capo ad ogni verso e una linea vuota tra le strofe.


Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
ché la diritta via era smarrita.

Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!

Tant'è amara che poco è più morte;
ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,
dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte.


Tipograficamente puoi utilizzare lo stile del carattere e del paragrafo che preferisci. Puoi allineare i versi al centro (in genere non si fa); puoi allineare a sinistra e rientrare tutti i versi di qualche centimetro; puoi utilizzare un altro tipo di carattere, più grande o più piccolo ecc..

Il braille ha altre esigenze tipografiche, e per questo Biblos ti facilita di molto il lavoro. Nel menù Inserisci c'è la voce Poesie. Dentro questo sottomenù ci sono gli strumenti per gestire gli elementi di poesia, funzionali alla stampa in braille.

Mettiamo il caso che tu abbia già strutturato la poesia come descritto prima. Esegui questi passaggi:

  1. Seleziona l'intera poesia, dal primo verso all'ultimo, o viceversa;
  2. Utilizza menù Inserisci/Poesie/Aggiungi poesia...
  3. Appare una finestra con diverse opzioni. Esplorala e poi clicca il pulsante Ok;
  4. All'inizio e alla fine della poesia ora sono presenti due barre colorate: sono i tag di inizio e fine poesia.

Gli elementi di inizio e fine poesia consentono al processo di preparazione braille di individuare le poesie di un testo e di tradurle secondo le opzioni scelte (la finestra che è apparsa). Le due barre colorate sono invisibili alla stampa a inchiostro, quindi se stampi la poesia su carta comune non le vedrai.

Come hai potuto notare, le opzioni per stampare una poesia in braille sono molteplici e ti consentono di personalizzare la struttura braille che avranno le poesie di un testo. Se un libro contiene più poesie, puoi anche scegliere di variare e personalizzare il tipo di struttura braille di ogni poesia del libro.

In genere una poesia in braille viene riprodotta coi versi in continuo, senza ritorni a capo, come se fosse una poesia comune stampata in un testo in prosa. Come organizzare i versi puoi sceglierlo dall'opzione Tipo Trascrizione.


Nel mezzo del cammin di nostra vita/ mi ritrovai per una selva oscura/ ché la diritta via era smarrita.// Ahi quanto a dir qual era è cosa dura/ esta selva selvaggia e aspra e forte/ che nel pensier rinova la paura!// Tant'è amara che poco è più morte;/ ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,/ dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte.//


Per il braille, se scegli di organizzare i versi in sequenza, probabilmente sentirai l'esigenza di modificare o personalizzare i simboli braille di fine verso e di fine strofa. Non cercarli nella finestra delle opzioni della poesia, perché questi simboli appartengono ai prefissi e ai suffissi braille della tabella che stai utilizzando per la stampa. Se utilizzi la tabella braille Biblos questi simboli sono già presenti, quindi non devi fare niente. Se invece hai creato una tua tabella di trascrizione, entra nelle sue proprietà da menù Strumenti/Braille/Personalizza tabelle... e nella scheda Generale trovi l'elenco di tutti i prefissi e i suffissi. Come puoi vedere, hai a disposizione quattro elementi utili alle poesie: inizio verso, fine verso, inizio strofa e fine strofa. In questi campi puoi inserire le celle braille che vuoi, singole o multiple.

Tornando alla finestra di aggiunta o modifica di una poesia, le opzioni in essa presenti sono molto varie. Ti consiglio di avvalerti dell'anteprima braille per poterne valutare empiricamente gli effetti. Comunque nel manuale d'uso questa finestra è descritta in dettaglio.

Lo so, mi sono concentrato di più a spiegarti come strutturare una poesia, piuttosto che descriverti a cosa servano le singole opzioni. Però la struttura è la base da cui partire, tutto il resto sono dettagli tecnici che si possono affrontare in altri modi o con altri articoli.
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