venerdì 29 dicembre 2017

Fine anno, per Biblos è tempo di valutazioni

In questo articolo vado un po' in stile libero e ti parlo liberamente di com'è stato il 2017 per Biblos, facendo qualche riflessione sulla situazione generale delle tecnologie utilizzate dai non vedenti e sul futuro che ci aspetta.

Come probabilmente sai, il 2017 ha visto la distribuzione del nuovo Biblos 5. A giugno ho pubblicato la nuova versione di Biblos, mettendo subito in chiaro una questione che, con Biblos 4, avevo lasciato in sospeso: versione professionale gratuita. In pratica ho rimosso qualsiasi differenza e reso Biblos 5 totalmente gratuito, in un'unica versione per tutte le esigenze.

Questa è stata una buona scelta, per togliere di mezzo il mantenimento di più versioni e per stimolare l'ambiente ad adottare sempre di più Biblos.

Biblos 5 è stato accolto in modo tiepido, anche perché, secondo me, nel 2017 la scena tecnologica italiana è parecchio cambiata. Voi utenti siete sempre più proiettati verso un mondo fatto di mobilità e velocità, e state lasciandovi alle spalle i sistemi desktop in cui al centro di tutto c'era il personal computer. I personal computer stanno lentamente ritornando ad essere utilizzati dai professionisti, che li utilizzano per lavoro o per offrire servizi a voi utenti finali. Il computer come elettrodomestico è uno scenario che non si è avverato, e presumo mai lo sarà. Invece è lo smartphone ad essersi avvicinato tanto al concetto di tecnologia usata come un elettrodomestico. Tecnologia che tra le altre cose sta entrando sempre di più anche negli elettrodomestici veri e propri.

Oggi noto l'abbandono di quei computer in cui per operare si doveva anche saper fare, a favore di sistemi più smart e veloci in cui bisogna solo saperli usare. Tutto il backend dell'informatica si è chiuso a un utilizzo avanzato (per i professionisti), mentre tutto il frontend e le interfacce si sono semplificate a vantaggio degli utenti finali. In futuro questo scenario cambierà ancora, dati i prodromi che annunciano l'introduzione di materie informatiche avanzate, come il coding e il pensiero computazionale, sin dalle scuole elementari. I bambini ciechi quanto saranno pronti e quanto supporto esterno riceveranno per affrontare questo cambiamento, quando i promotori dell'informatica odierna si stanno lasciando alle spalle proprio queste materie, forse perché ritenute troppo "difficili"? Confesso che siamo sempre un passo indietro rispetto alla realtà che ci circonda, e poi ci tocca rincorrerla.

La scena italiana oggi vive anche una spaccatura che vede i sistemi Mac e Windows spartirsi gli utenti. Come si sa, Biblos è solo per Windows, quindi gli utenti Mac che sono passati da una piattaforma all'altra hanno dovuto rinunciare ad esso o, alcuni, hanno dovuto utilizzarlo in modi alternativi, per esempio con altri computer o su macchine virtuali.

Questa è una questione superficiale, di poco conto. La cosa più importante che rilevo è la rinuncia degli utenti a fare in autonomia, soprattutto per quanto riguarda il braille e il tattile in generale, rimettendo ai professionisti del settore queste produzioni. Saranno contente quelle realtà che vivono di questo lavoro, che continueranno a fare il bello e il cattivo tempo per il braille e la didattica scolastica.

L'utopia che avevo qualche anno fa era di dare a voi utenti gli strumenti per poter operare autonomamente, ma con tutta evidenza è stata una mia valutazione del tutto superficiale. Vuoi l'avvento degli smartphone, vuoi la poca esperienza di questi temi da parte degli utenti, oggi tiro un resoconto di ciò che è successo e ammetto che l'esperimento è fallito. Oggi so che uno strumento non basta per invogliare le persone a essere indipendenti, nonostante tutta la conoscenza che ho tentato di diffondere in questi anni.

Torno di nuovo in superficie e ti dico che, tuttavia, la diffusione di Biblos non va assolutamente male, anzi. In Italia è più diffuso, in Spagna e nei paesi del Sud America è sempre più presente.

Riesco a farti vedere i due livelli in cui operano gli utenti? Riesci a seguirmi? Da un lato in superficie gli utenti continuano a utilizzare Biblos, dall'altro gli stessi utenti hanno rinunciato ad apprendere gli strumenti avanzati che offre, quegli stessi strumenti che darebbero loro competenze e professionalità per avere più indipendenza. Paradossalmente, se in questi anni avessi creato solo le funzionalità essenziali, Biblos avrebbe avuto la medesima diffusione.

La grafica tattile in questo ultimo semestre del 2017 ha avuto un ruolo dominante nello sviluppo di Biblos. Il linguaggio di grafica tattile è diventato, almeno per i miei usi, uno strumento essenziale per la mia evoluzione professionale. Da settembre ho iniziato un nuovo progetto, Il Giardino Dei Limoni, in cui ho unito tecnologie e agricoltura. Perciò per me Biblos e l'ambiente di grafica sono diventati strumenti vitali per il lavoro manageriale che ogni giorno svolgo fuori e dentro il web e i social network.

Sono consapevole che in questi sei mesi di Biblos 5 avrei potuto fare molto di più. Gli stimoli e l'entusiasmo si sono abbassati e la mia attenzione è stata catturata da altro. Biblos 5 resta un progetto in piena evoluzione, infatti costantemente correggo bug o introduco miglioramenti, in attesa che abbia sufficiente voglia e tempo di affrontare lo sviluppo di settori più corposi, come per esempio la gestione degli stili del testo (parzialmente sviluppato). Ne varrebbe ancora la fatica?

Oggi tra smartphone, Mac e Windows la scena informatica, non solo italiana, è notevolmente variegata. È la stessa frammentazione che vedo nella moltiplicazione dei linguaggi di programmazione, dove in pratica tra tutte le tecnologie oggi presenti ci si perde, come isole nella rete. Siamo alla fine di un'epoca informatica e agli albori di un nuovo mondo tecnologico in cui l'informatica, in tutte le sue innumerevoli facce, unita alla robotica saranno delle materie che avranno un ruolo principale per la vita di tutti. Non è questione di decenni, stiamo andando sempre più veloci. Per non parlare di come la realtà virtuale si stia diffondendo sempre di più. I videogiochi a volte hanno anticipato gli usi e i costumi degli utenti. Prevedo che la VR tra qualche anno inizierà a innestarsi sempre di più nella nostra vita quotidiana e ci offrirà servizi reali mediante realtà virtuale.

Il decennio 2020 è alle porte: le persone cieche italiane sono consapevoli e pronte ad affrontare queste ulteriori evoluzioni delle tecnologie?

Per chiacchierare con me di questo e di altri temi, sempre tenendo in primo piano Biblos, puoi iscriverti nel Gruppo di Biblos su Facebook.

venerdì 22 dicembre 2017

Il braille e le cornici di copertina

Oggi ti parlo di alcuni strumenti di Biblos che servono anche a creare una copertina ai tuoi documenti o libri in braille. In passato mi hai chiesto come creare "cornici" nelle copertine braille? Ora te lo spiego.

Una cornice braille è un elemento ornamentale di forma rettangolare stampato in prossimità dei bordi del foglio. Dentro la cornice viene scritto il testo della pagina, nel nostro caso la copertina, al di fuori ci sono i margini. La cornice sottrae celle braille al testo e non possiede una reale utilità.

Per creare una cornice alla tua copertina, o se vuoi a tutto il tuo libro, apri il libro, mettiti sulla prima riga, vai su Inserisci/Layouts/Aggiungi layout... Nella scheda Bordi scegli il Tipo di bordo che preferisci e clicca il pulsante Ok. Poi posiziona il cursore alla fine della copertina, quindi prima che inizi il testo vero e proprio, aggiungi un altro layout e come tipo di bordo scegli Nessuno.

Finito: hai creato una cornice alla tua copertina. Tutto il resto che ti spiego più avanti sono dettagli che ti servono per controllare l'aspetto della copertina e del resto del libro.

Se noti, un layout possiede anche altre schede, tra cui Margini. Se hai bisogno che la tua copertina abbia margini diversi da quelli del resto del libro, nel primo layout che aggiungi sposti i margini nella posizione che preferisci, mentre nel secondo, quello che introduce il resto del libro, li metti ai valori che ti servono.

In genere, un layout non fa altro che modificare al volo alcuni parametri di stampa delle pagine. Un layout interrompe sempre la stampa della pagina, come se fosse un'interruzione, e porta la stampa di ciò che sta dopo sempre alla pagina successiva.

Ti accorgi che nella tua copertina viene stampato il numero di pagina, numerazione che non ti serve. Tra le schede del layout hai anche la scheda Intestazioni, le linee in cui sono specificate le variabili per i numeri di pagina. Nel primo layout cancella tutte le intestazioni, lasciale vuote, nel secondo layout rimettile a posto con le variabili per stampare i numeri di pagina.

Puoi scegliere il tipo di cornice tra vari tipi di bordo. In braille non è che possa esserci molta fantasia. Puoi scegliere tra vari bordi, ma la composizione della cornice, cioè il rettangolo di punti che delimita la pagina, viene sempre fatta utilizzando le normali celle braille.

Per creare cornici più curate e più belle da toccare puoi avvalerti della grafica tattile. Una cornice creata in grafica tattile utilizza punti più definiti e può ospitare qualsiasi tipo di grafico, tipo un motivo floreale. Con la grafica i limiti sono dati solo dalla tua fantasia e dalla tua inventiva. Certo, il procedimento è più macchinoso, però può darti più soddisfazioni.

Probabilmente hai l'idea che una copertina si debba stampare insieme al libro: tu clicchi Stampa e dalla stampante viene fuori il libro con la copertina in testa. Puoi senz'altro farlo, ma toccando un libro noti anche al tatto che la copertina è diversa dal resto del libro? più rigida? più curata? Perché la copertina di un libro in genere si stampa a parte, curando ogni piccolo particolare, anche quelli ornamentali. Le cornicette stampate insieme al libro sono solo un di più, che tutto sommato dovresti evitare.

Ma come, prima mi spieghi come creare le cornici e poi mi dici di non utilizzarle?
Sicuro, perché è davvero difficile far capire alle persone, magari convintissime di un procedimento, che credono "essenziale" in un software, che alla fine dei fatti è una mera sciocchezza.

Due punti saldi del buon tipografo braille: le copertine si stampano a parte; le cornici fatte di celle braille dovrebbero essere evitate.
Anziché delle cornici fatte con le celle braille, hai mai pensato a delle belle modanature, in alto e in basso o simmetricamente agli angoli, stampate in grafica?

Tra pochi giorni è Natale. Buon Natale a te che mi hai letto e che stai rielaborando i concetti di cornice e copertina. Se vuoi altre informazioni puoi sempre iscriverti nel Gruppo di Biblos su Facebook.

venerdì 15 dicembre 2017

Facebook, foto e Biblos

E ora cosa c'entra Biblos con Facebook? Ti starai chiedendo.
Eppure Biblos per Facebook può darti una mano, quando vuoi preparare delle foto da postare. Secondo te io come farei senza Biblos?

Forse pensi che postare foto su Facebook si riduca a scattare una foto usando lo smartphone e a condividerla nel social. Certo, puoi senz'altro farlo, ma qualche volta ti è venuto il dubbio come faccia Facebook a organizzare le foto nelle sue pagine? Sapevi che Facebook consiglia di utilizzare per le foto dimensioni ben precise?

Facebook consiglia di utilizzare foto che hanno dimensioni in pixel prestabilite, anche se alla fine è sufficiente rispettarne solo le proporzioni. Per esempio, per la foto del profilo Facebook consiglia una dimensione di 180x180 pixel, per la foto di copertina una dimensione di 828x315 pixel e per le foto da condividere nei propri post una dimensione di 1200x627 pixel.
Lo so, ora tutto si fa più difficile. Facebook per chi lavora con esso non è più un gioco, ma è a punto un lavoro con delle regole da seguire e delle strategie da adottare.

L'ambiente di grafica tattile di Biblos ti consente con discreta facilità di preparare le foto per il tuo profilo o per la tua pagina social. Io personalmente utilizzo Biblos anche per lavorare nella mia pagina Facebook. No, non intendo la pagina di Biblos, che curo marginalmente, ma parlo della pagina del Giardino Dei Limoni, con cui sto conoscendo da vicino il lavoro che fa un social media manager.

Ogni giorno preparo una o più foto da condividere nella Pagina. Per il materiale di base, cioè le foto, ho acquistato una fotocamera di discreta qualità, con cui andiamo a scattare foto e girare video nel nostro fondo agricolo. No, non sono io a scattare le foto, magari utilizzando il terzo occhio o il cuore. A scattare è mio fratello, dietro mie indicazioni, anche se a volte qualche foto storta la faccio pure io. Successivamente svolgo il lavoro di post-produzione tutto qui, nella mia postazione di lavoro, assumendo un ruolo attivo, perché mi occupo del ritaglio, della scelta dei testi e della pubblicazione.

Non sto minimamente dicendoti che puoi controllare il contenuto delle tue foto. Sto semplicemente parlandoti di come ritagliare le tue fotografie al fine di averle delle dimensioni consigliate da Facebook. Se sei non-vedente, per scegliere cosa ritagliare, hai sempre bisogno dell'aiuto di un'altra persona che veda lo schermo, che magari non sa utilizzare i programmi di grafica.

Segui attentamente questo esempio e poi potrai ritagliare da solo tutte le foto che vuoi.

  1. Hai un file JPG contenente la foto da ritagliare. La foto è in landscape, cioè con la parte orizzontale più lunga. Il file ha il nome di FOTO.JPG. Metti il file dentro una cartella che crei appositamente;
  2. Apri l'ambiente di Grafica tattile di Biblos e salva subito il progetto BTACTILE nella cartella insieme al file FOTO.JPG;
  3. Nella prima linea del progetto scrivi:
    OpenPicture("foto.jpg")
    Questa istruzione apre la foto e la mostra nel riquadro a sinistra. Ora le dimensioni del grafico sono quelle della foto;
  4. Come seconda riga scrivi questo:
    r = width / height
    Nella variabile R viene memorizzato un fattore che ci serve per calcolare la giusta proporzione della dimensione verticale della foto;
  5. Ora ridimensioniamo la foto con questa istruzione:
    GraphicSize(1200, 1200/r,1)
    L'istruzione ridimensiona la foto a 1200 pixel orizzontali, mantenendo in verticale le proporzioni originali;
  6. È arrivato il momento di utilizzare l'istruzione di ritaglio:
    GraphicCrop(0, 0, 1200,627)
    L'istruzione ritaglia la foto mantenendo in orizzontale l'intera larghezza e in verticale solo 627 pixel. Se la foto in verticale è più estesa di 627 pixel, dovresti scegliere la posizione Y di partenza (il secondo parametro dell'istruzione);
  7. Ora è arrivato il momento di salvare la foto ritagliata:
    SavePicture("foto2.jpg")
    L'istruzione salva la foto ritagliata, che ha esattamente la dimensione di 1200x627 pixel, come vuole Facebook.

Il piccolo listato per intero è questo di seguito:
OpenPicture("foto.jpg")
r = width / height
GraphicSize(1200, 1200/r,1)
GraphicCrop(0, 0, 1200,627)
SavePicture("foto2.jpg")

Utilizzando il comando di renderizzazione, in pochi istanti il file FOTO.JPG verrà caricato, la foto sarà ritagliata e salvata nel file FOTO2.JPG. Questo file sarà quello da postare su Facebook.
Il progetto BTACTILE potrà essere riutilizzato anche con altre foto.
Troppo difficile? Procedura troppo lunga da fare, anche se dura qualche secondo? Se utilizzi Facebook per promuovere la tua attività o i tuoi interessi, dovrebbe essere per te un dovere impegnare qualche secondo in più per curare ciò che posti nella tua pagina.

Se vuoi approfondire queste tecniche di manipolazione delle foto con Biblos, puoi iscriverti nel Gruppo di Biblos su Facebook.

venerdì 8 dicembre 2017

Segnalibri e Biblos: è così facile?

Stai cercando un software che ti faciliti la lettura e scrittura dei documenti. Vorresti qualcosa che non ti facesse perdere il punto di lettura o scrittura, e secondo me ora l'hai trovato. Cosa devi fare per avere degli utili segnalibri? Niente, non devi fare niente. Qui ti spiego perché.

Biblos possiede un sistema di segnalibri molto efficace. Puoi avvalerti di segnalibri automatici, semiautomatici e manuali. Queste tre tipologie di segnalibro sono molto facili da utilizzare: vediamoli insieme.

I segnalibri automatici sono la funzionalità più immediata che possa esserci. Praticamente tu non devi fare assolutamente niente, a parte leggere o scrivere un documento con Biblos. Quindi puoi aprire qualsiasi documento, leggerlo, chiuderlo e, alla nuova riapertura, ti troverai nel punto esatto dove avevi lasciato. Biblos per tenere traccia dei segnalibri si avvale delle proprie configurazioni, pertanto se dovessi aprire il documento in un altro Biblos i tuoi segnalibri automatici non ci sarebbero. Al documento non viene assolutamente aggiunto nulla.
Naturalmente c'è l'opzione che disattiva questa funzionalità. Se vai in Strumenti/Opzioni... nella scheda Generale trovi Aggiungi automaticamente i segnalibri. Ricorda anche che un segnalibro automatico ha la durata di sei mesi. Se in quel lasso di tempo non riapri il documento che lo ha generato, il segnalibro automatico viene rimosso.

Il segnalibro semiautomatico si ha quando si salva un file EBIBLOS. Non bisogna fare altro che salvare il file e alla successiva riapertura il cursore sarà sulla posizione salvata. Questo segnalibro è semplice e immediato da utilizzare, più utile per i documenti in scrittura. Tuttavia se si sta leggendo un documento, è più utile affidarsi al segnalibro automatico descritto prima, poiché il salvataggio di un documento implica sempre la riscrittura del file, superflua in questo caso. Il vantaggio di questo segnalibro è che la posizione viene mantenuta in qualsiasi Biblos, perché il dato utile a ricordare la posizione è registrato nel file del documento.

L'ultimo tipo è il segnalibro manuale. Diversamente dai segnalibri precedenti, il segnalibro manuale è un elemento di videoscrittura, quindi va a inserirsi nella struttura del documento. I segnalibri di questo tipo si gestiscono da Inserisci/Segnalibri. Di questi segnalibri il documento può averne più d'uno.
Un segnalibro può avere un'etichetta. L'etichetta si inserisce quando si aggiunge il segnalibro. Per muoversi tra i segnalibri si utilizzano i relativi comandi di movimento. Invece per avere l'elenco di tutti i segnalibri presenti nel documento si utilizza la finestra di personalizzazione.
Essendo un elemento di videoscrittura, questo tipo di segnalibro viene salvato insieme al documento. I formati che supportano il segnalibro sono quelli propri del word processing: EBIBLOS, RTF, DOC ecc..
I segnalibri possono essere stampati in braille. Nelle Impostazioni braille si può scegliere se e come stampare i segnalibri di un documento.

Questo praticamente è tutto, ma poi sai meglio di me che non lo è veramente. Se vuoi iscriviti nel Gruppo di Biblos su Facebook, dove ti darò tutto il necessario supporto tecnico e potremo parlare più ampiamente di questo argomento.

venerdì 1 dicembre 2017

Intervista a Pedro Zurita

Oggi voliamo a Madrid e andiamo a trovare Pedro Zurita, traduttore ufficiale dell'interfaccia spagnola di Biblos. Pedro Zurita in passato è stato segretario generale della World Blind Union (WBU) e penso che oggi sia la Persona che più di tutte ha saputo unire armoniosamente l'utilizzo del braille e delle nuove tecnologie.

1.
D: Chi è Pedro Zurita? Qual è stata la tua educazione e formazione giovanile che ti ha consentito di essere oggi un autorevole e stimato cittadino del mondo?
R: Sono nato in un piccolo paese di duecento abitanti delle Asturie, regione del Nord della Spagna. Sono nato con un glaucoma congenito. Siccome mio padre era il maestro del paese, malgrado il mio problema visivo, mi ha insegnato a leggere e scrivere quando ero molto piccolo. A dieci anni vedevo pochissimo e l'oftalmologo ha consigliato ai miei genitori di portarmi a Pontevedra, a nordovest della Spagna, in una scuola speciale per ciechi dell'ONCE. Dopo tre mesi in questa scuola ho perso completamente la vista. Nel primo anno di scuola, data la mia istruzione, mi hanno convalidato quattro anni. A undici anni ho incominciato a imparare la lingua francese e ho subito scoperto che l'apprendimento delle lingue straniere era per me una vera passione. Dopo tre anni nella scuola di Pontevedra, sono stato trasferito alla scuola speciale di Madrid per seguire l'insegnamento secondario. Prima di andare all'Università conoscevo già francese, inglese, tedesco, italiano, russo ed esperanto. A Madrid, in una nuova università, mi sono laureato in Filologia Spagnola.

2.
D: Pedro Zurita è una persona che parla molte lingue e ha viaggiato per tutto il pianeta. Ci racconti del tuo amore per la conoscenza delle lingue e come questo tuo talento ti abbia consentito di allacciare rapporti professionali e umani con tante persone di tutto il mondo?
R: La conoscenza delle lingue ha avuto un ruolo essenziale nella mia vita professionale. Quando avevo sedici anni ho trascorso due mesi in Francia, in un campo scuola per giovani ciechi; successivamente ho trascorso le estati presso alcune università o scuole di lingue negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Germania, in Austria e in Russia. La mia personalità si è aperta grazie al contatto con tante persone di ambienti diversi. Il poter comunicare direttamente con loro è stato un aspetto importante per far crescere le mie esperienze. Mi sono impegnato ad apprendere il più possibile da paesi e culture. Le persone dell'Armenia, ad esempio, si rallegravano quando si accorgevano che le realtà brillanti e tragiche di questo popolo millenario non mi erano estranee.

3.
D: Dal 1986 al 2000 sei stato Segretario Generale della World Blind Union (Unione Mondiale dei Ciechi). Ci parli di quegli anni? Durante la tua attività hai scritto anche una lettera a Louis Braille che ha avuto molto risalto. Cos'è il braille per te?
R: Anche prima di essere eletto segretario generale della WBU, sono stato impegnato nel lavoro internazionale a favore di una vera inclusione sociale delle persone cieche e ipovedenti. Nei miei viaggi all'estero ho avuto interazioni cordiali con tutti, sia in paesi sviluppati che in via di sviluppo, da persone alla pari. Alla scuola speciale ho subito imparato a leggere e scrivere in braille, scoprendo che il braille mi apriva orizzonti infiniti. Da adolescente ho copiato tanti libri braille con una tavoletta e un punteruolo. Quando ho preso conoscenza delle nuove tecnologie ho sempre pensato che il braille doveva avere con esse un rapporto armonico. Pur servendomi quotidianamente del computer e pur ascoltando alcuni audiolibri, continuo ogni giorno a leggere tante pagine in braille cartaceo ed elettronico. Mi sento fortunato di avere a casa tanti strumenti che rendono il mio accesso alla lettura molto facile.

4.
D: Pur essendo una personalità di spicco nel mondo dei non vedenti, sei rimasto una persona umile, il che non è mai scontato. Nel 2007 hai contattato Giuseppe Di Grande, e da lì è nata la vostra amicizia. Hai visto nascere il braille in Biblos. Cosa ti ha colpito di Biblos? In cosa ti agevola? Perché sostieni Biblos tanto da supportarlo diventando il traduttore ufficiale dell'interfaccia spagnola?
R: Giuseppe Di Grande come persona e il suo Biblos come ausilio informatico sono per me dei tesori di pregio. Da alcuni anni utilizzo Biblos per stampare libri ed articoli in braille cartaceo. negli ultimi mesi Biblos mi aiuta ottimamente ad usare per la lettura in braille elettronico un nuovo strumento: Orbit Reader 20 (uno strumento che a buon prezzo mi consente di avere in una scheda SD tanti documenti in braille). Col mio incoraggiamento e a volte col mio aiuto, Giuseppe di Grande ha dotato Biblos di diverse tabelle braille. Biblos per me è potente e accessibile, e allo stesso tempo è semplice da utilizzare. Mi ha dato tanto che per me è un privilegio collaborare a questo progetto, mettendo a disposizione le mie conoscenze linguistiche e la mia esperienza con le tabelle braille di altre lingue.

5.
D: Pedro Zurita è un uomo che dialoga ogni giorno con persone di tutto il mondo, quasi fosse un catalizzatore capace di tirare fuori dalla gente il meglio delle loro risorse. Quali sono i tuoi impegni per il prossimo futuro? Avendo conosciuto e incontrando molti ciechi, quali sono i due episodi che non dimenticherai mai, in cui hai toccato con mano la miseria più triste e la ricchezza più forte? Hai un messaggio da donare ai giovani ciechi per i quali sei un modello da seguire?
R: Sono convinto che quello che so e posso fare devo condividerlo generosamente con gli altri. Oggi non ho alcun incarico nazionale o internazionale, ma sono sempre disponibile per collaborare per cause nobili. Cerco di instaurare rapporti efficaci con le persone e aziende che si pongono lo scopo di produrre tecnologie per il braille alla portata di tutti. Vent'anni fà ho conosciuto a Madrid la direttrice di un servizio di pasti a domicilio. Quando lei ha saputo che io non ci vedevo, ha subito voluto rendermi accessibile l'identificazione dei piatti. Dopo un primo tentativo poco soddisfacente ha accettato di predisporre per ogni piatto delle etichette realizzate con una piccola tavoletta braille. Sono stato decisamente combattivo, quando ho trovato dirigenti di organizzazioni per ciechi che limitavano l'autonomia dei bambini o degli adulti ciechi e ipovedenti a loro affidati. Nel 2003 ero in India e avevano organizzato degli incontri con giovani ciechi che studiavano in scuole secondarie di Delhi. Alla fine della mia introduzione una ragazza mi ha domandato cosa dovevano fare per diventare come me. Ho risposto con molta sincerità che non era necessario che mi imitassero, ma era più utile che cercassero di sviluppare al massimo le loro capacità e interessi. Nel 2000 un signore della Costa d'Avorio, un paese dell'Africa occidentale, mi ha scritto chiedendomi supporto per portare avanti alcuni suoi progietti. Lui si ricordava di me da quando io avevo visitato la scuola per ciechi di Abidjan, la capitale del suo paese. Gli ho risposto che non avevo più accesso a risorse economiche. Allora lui mi ha risposto condividendo con me un proverbio africano che vorrei fosse utilizzato come chiave di lettura di questa intervista: "Colui che batte il Tam Tam non è consapevole di dove arriverà il suo suono".

Grazie a Pedro Zurita per avermi dato questo piccolo racconto di vita sotto forma di intervista: è un onore averti come collaboratore di Biblos e come amico.
Per seguire Biblos, per scrivermi, per domande, puoi iscriverti nel Gruppo di Biblos su Facebook.