venerdì 24 novembre 2017

Come inserire immagini nei documenti elettronici

Le immagini sono sempre un aspetto delicato da trattare, soprattutto se si devono dare spiegazioni utili anche a chi è cieco. In qualche modo, grazie a Biblos, cercherò di servirti immagini facili da gestire.

Come probabilmente già sai, Biblos ti permette di gestire e inserire immagini. In questo articolo non ti parlerò dell'ambiente di grafica tattile, dove potresti veramente sbizzarrirti grazie al linguaggio di grafica, ma ti mostrerò cosa c'è dentro il menù Inserisci/Immagini.

Fissiamo il primo punto: è possibile inserire immagini nei documenti di Biblos da file, da scanner e da webcam. Queste tre scelte ti aprono innumerevoli possibilità per aggiungere immagini ai tuoi documenti elettronici.

Inserire immagini da file è alquanto semplice e ti consente di utilizzare i file di immagine presenti nel tuo computer.

  1. Vai su Inserisci/Immagini/Da file...
  2. Si apre una finestra da cui scegli l'immagine da inserire. I formati ammessi sono diversi, puoi scorrerli dalla casella Tipo file;
  3. Scelta l'immagine clicca il pulsante Apri ed essa viene subito inserita nel documento.

Inserire l'immagine utilizzando lo scanner è altrettanto semplice da fare. Naturalmente devi avere uno scanner e devi averlo preventivamente installato e configurato. Come configurare lo scanner te l'ho già spiegato nell'articolo del 21 luglio 2017.

  1. Accendi lo scanner, apri Biblos e vai su Inserisci/Immagini/Da scanner...
  2. Metti il foglio o la foto da scandire sullo scanner e clicca il pulsante Acquisisci;
  3. Dopo la scansione nella finestra viene mostrata l'immagine acuisita. Se l'immagine è vuota Biblos ti avverte;
  4. Nella barra di stato in fondo alla finestra ci sono alcune informazioni, che, se sei non vedente, possono esserti utili per capire quanto densa di punti sia l'immagine;
  5. Se l'immagine ti va bene clicca il pulsante Inserisci e questa viene immediatamente inserita nel documento.

La terza modalità è quella di inserire un'immagine da webcam. Sono sicuro che stai pensando già a farti un selfie. La webcam non ti garantisce chissà che qualità di immagine, ma all'occorrenza può sempre esserti utile.

  1. Vai su Inserisci/Immagine/Da webcam...
  2. Clicca il pulsante Avvia e la webcam inizia a catturare immagini, cioè a riprendere quello che gli sta di fronte... probabilmente riprende te stesso;
  3. Quando ritieni che l'immagine sia adeguata, puoi fare un fermo immagine cliccando il pulsante Ferma;
  4. Per inserire l'immagine nel documento clicca il pulsante Inserisci.

C'è anche un altro modo di inserire immagini nei documenti: il copiaincolla. è sufficiente copiare il file dell'immagine e incollarlo nel documento di Biblos. In questo caso è probabile che le dimensioni dell'immagine eccedano l'area del documento. Per ridimensionare l'immagine ci sono due modi:

  1. Utilizzando le proprietà dell'immagine ci sono varie schede, tra cui la scheda delle dimensioni. Questa finestra è utilizzabile da tutti, vedenti e non vedenti;
  2. Col mouse, ma l'informazione è da verificare perché non sono proprio sicuro. Trascinando i bordi dell'immagine si dovrebbe poterla ridimensionare. Se utilizzi il mouse potresti magari commentare questo articolo e dirmi cosa succede quando accosti la freccia del mouse ai bordi dell'immagine.

Le proprietà contengono delle opzioni molto interessanti, per variare aspetto e dimensioni dell'immagine e anche per configurare alcune impostazioni per la stampa tattile.
Nel menù sono presenti anche altri comandi, come il salvataggio e la stampa di una singola immagine del documento.

Sono consapevole che in questo articolo ho appena iniziato a descrivere la gestione delle immagini. Prossimamente tratterò una singola funzionalità per volta e, se necessario, descriverò in dettaglio come utilizzarla. Nell'attesa puoi sempre iscriverti nel Gruppo di Biblos su Facebook, dove potremo scambiarci tutte le informazioni che vuoi.

venerdì 17 novembre 2017

Documenti elettronici e informazioni del testo

Quante volte hai avuto la curiosità di sapere quante parole contiene un documento e sei andato alla ricerca di una finestra che potesse fornirti questa informazione? Biblos possiede uno strumento molto efficace che ti mostra le informazioni di un documento elettronico.

A cosa serve contare le parole? Magari stai per partecipare a un concorso letterario e ti serve scrivere un racconto che rientri in un intervallo ben preciso di parole. Forse stai scrivendo un romanzo e ti serve sapere di quante cartelle o di quante parole è formato. Scrivi per un blog e hai bisogno di scrivere articoli intorno a 3000 caratteri, o 500 parole, o vuoi sapere che indice di leggibilità ha il tuo articolo. Lo so, il paniere delle possibilità comincia a farsi sempre più interessante.

Apri Biblos e carica un documento. Vai nel menù Strumenti/Informazioni/In generale... In pochi secondi viene fuori una finestra con varie informazioni. Le voci dipendono dal documento caricato. Per esempio, alcune di queste sono:

  • Caratteri: il numero di caratteri nel documento;
  • Senza spazi: il numero di caratteri esclusi gli spazi;
  • Spazi: gli spazi nel documento;
  • Lettere: le lettere contenute nel documento;
  • Maiuscole: le lettere maiuscole nel documento;
  • Minuscole: le lettere minuscole nel documento;
  • Consonanti: il numero di consonanti utilizzate;
  • Vocali: il numero di vocali utilizzate;
  • Numeri: il numero di caratteri numerici;
  • Punteggiatura: il numero di caratteri di punteggiatura;
  • Parole: il numero di parole contenute nel documento;
  • Cartelle: il numero di cartelle che il documento genera (una cartella equivale a 1800 caratteri);
  • Righe: di quante righe è formato il documento;
  • Paragrafi: di quanti paragrafi è formato il documento;
  • Pagine: quante pagine a stampa crea il documento;
  • Indice GULPEASE: l'indice di leggibilità del documento.

Ho omesso diverse altre voci, come immagini, tabulazioni, tabelle, note e così via. La finestra delle Informazioni dà un quadro generale di quali elementi e caratteri sono presenti in un documento elettronico. Le voci appena elencate credo siano autoesplicative. Mi soffermo un attimo sull'ultima, quella chiamata Indice GULPEASE.

L'Indice Gulpease è un indice di leggibilità di un testo tarato sulla lingua italiana. È stato definito dal Gruppo Universitario Linguistico Pedagogico presso il Seminario di Scienze dell'Educazione dell'Università degli studi di Roma "La Sapienza". L'algoritmo GULPEASE si basa sul conteggio della lunghezza dei paragrafi e delle parole, al fine di ricavarne un valore percentuale che indica il grado di leggibilità di un testo. I risultati sono compresi tra 0 e 100, dove il valore "100" indica la leggibilità più alta e "0" la leggibilità più bassa. In generale risulta che testi con un indice inferiore a 80 sono difficili da leggere per chi ha la licenza elementare; inferiore a 60 sono difficili da leggere per chi ha la licenza media; inferiore a 40 sono difficili da leggere per chi ha un diploma superiore. (Info tratte da Wikipedia e riformulate)

Il sottomenù Informazioni contiene anche altri strumenti, alcuni molto utili anche per la correzione dei documenti. Di questi strumenti ne scriverò in un prossimo articolo. Per ora è tutto. Per ulteriori delucidazioni puoi iscriverti o scrivermi nel Gruppo di Biblos su Facebook.

venerdì 10 novembre 2017

Stampare in braille testi a più lingue

Tu che prepari o stampi documenti in braille sono sicuro che sei arrivato o arriverai a sentire l'esigenza di stampare in braille testi a più lingue. Biblos ti aiuta molto in questo e qui ti spiego come si fa.

Quando ti parlo di lingue intendo accennarti alle codifiche braille dei caratteri utilizzate per altre lingue, anche quelle tecniche. Giuro che parolone come codifica non le uso più, è stato più forte di me. Per lingue tecniche intendo anche la matematica, e sono sicuro che ora ti si sta illuminando qualche lampadina. Infatti quando hai necessità di stampare libri braille con parti in italiano e altre in matematica, hai per forza bisogno della caratteristica di Biblos che sto per spiegarti: i Contesti braille.

Se hai esplorato i menù di Biblos hai sicuramente notato la voce Contesti braille. Nel menù Inserisci trovi tutti gli elementi di videoscrittura inseribili nel documento. Contesti braille contiene la gestione di questi particolari elementi, che indicano al processo di stampa braille con quale tabella stampare una parte di testo. Ti faccio subito un esempio pratico.

Mettiamo il caso che hai un documento di matematica contenente parti letterarie, testo scritto in italiano, e parti in matematica. Individua tutte le parti in matematica e per ognuna:

  1. seleziona la parte interessata;
  2. vai su menù Inserisci/Contesti braille/Aggiungi contesto...
  3. scegli la tabella Matematica italiana;
  4. clicca su Ok.

Noti che ora all'inizio e alla fine della parte che avevi selezionato appaiono due simboli grafici. Quei simboli indicano che dal simbolo in poi il contesto di stampa braille è cambiato.

Dopo aver fatto questo lavoro per ogni parte in matematica, puoi stampare il tuo documento. Quindi vai su Stampa braille e come Tabella predefinita di stampa scegli Biblos. Questo indica a Biblos che le parti di testo non contestualizzate verranno preparate con la tabella Biblos, cioè per l'italiano, mentre le parti contestualizzate saranno preparate con la tabella di matematica.

Utilizzare i contesti braille vale per tutte quelle situazioni in cui è necessario avere più tabelle di stampa braille. Il trucchetto è quello di individuare qual è la parte di testo più ampia, lasciarla inalterata e contestualizzare tutte le altre con le tabelle specifiche. Vale per i testi di matematica, vale per i testi di greco antico, vale per qualsiasi ambito in cui la stampa braille deve utilizzare più tabelle.

Considera sempre che il cambio di contesto implica anche un cambio di codice braille. Per il nostro esempio, chi leggerà il braille che stampi dovrà conoscere sia il braille letterario che il braille matematico. Su questa scia ti stai probabilmente chiedendo se sia utile utilizzare più tabelle per stampare testi a più lingue, tipo italiano inglese, italiano francese ecc.. Dipende sempre da chi legge. Se stampi per uno studente molto probabilmente non sarà necessario contestualizzare, altrimenti lo studente dovrebbe conoscere anche il codice braille della lingua che utilizzi, il che non accade quasi mai. Quando stampi un documento a più lingue (letterarie), stampalo solo utilizzando la tabella Biblos, quella per l'italiano. Chi leggerà in braille troverà normalmente tutto il testo, in italiano e in lingua, e lo leggerà utilizzando un solo codice braille, quello che conosce.
Discorso diverso se stampi un libro con parti in italiano e altre in greco antico. Tu sei obbligato a contestualizzare le parti in greco e lo studente, probabilmente iscritto a un liceo classico, deve necessariamente imparare la codifica braille per il greco antico. Se sei un tiflologo o un insegnante di sostegno ne avrai avuto già esperienza.

Come hai potuto notare dalla finestra per aggiungere un Contesto, ci sarebbero altre cose da dirti, ma in questo caso è più utile personalizzare le informazioni attraverso le domande che potrai farmi direttamente nel Gruppo di Biblos su Facebook. Iscriviti anche tu e parliamo di tutto quello che vorrai chiedermi.

venerdì 3 novembre 2017

Spaziature, un modo per rendere i documenti più leggibili

L'aspetto dei documenti non è mai un fattore da sottovalutare, quando si redige un lavoro da presentare ad altri. Ho già scritto di ancore per il tatto e per la vista, in cui ho accennato alle spaziature. Qui ti spiego in dettaglio cosa sono e come utilizzarle.

Ti sei mai chiesto come io scriva gli articoli per questo blog? Quali siano le fasi con cui porto un articolo alla pubblicazione finale?

  1. Scelgo l'argomento da trattare;
  2. Scelgo i punti da sviluppare e il loro ordine;
  3. Scrivo i punti scelti;
  4. Leggo e correggo, integro o taglio;
  5. Sistemo l'aspetto e l'impaginazione dellarticolo.

Proprio all'ultimo punto entrano in gioco le spaziature. Dopo aver scritto l'articolo, averlo letto, riletto e corretto, posso concentrarmi sull'aspetto che avrà. Per il web, per come scrivo gli articoli, è un inserimento manuale di vari tag. Invece, quando redigo un documento da stampare su carta o da inviare per posta elettronica, entrano in gioco gli strumenti del mio word processor preferito: Biblos.

Cos'è la spaziatura e quanti tipi di spaziatura abbiamo?

Molto genericamente: la Spaziatura è l'inserimento di spazi, più o meno ampi, tra un elemento e l'altro. Con parole diverse: la Spaziatura è la distanza che c'è tra due elementi adiacenti.

Abbiamo due tipi di spaziatura: verticale, tra le righe del testo; orizzontale, tra un carattere e l'altro.

Qual è l'errore presente in molti documenti?
La maggior parte delle persone distanzia gli elementi di un testo utilizzando gli spazi. Perché? Semplice: la barra spaziatrice è là, disponibile, accessibile, premendola produce un effetto immediatamente visibile a schermo, quindi è facile azionarla. Infatti, gli spazi, anche superflui, vengono inseriti ovunque: tra un carattere e l'altro, tra un paragrafo e l'altro, tra le sezioni, tra i titoli, ecc.. Gli spazi però hanno una controindicazione, legata al tipo di carattere utilizzato: la dimensione. La dimensione che occupa uno spazio, in orizzontale e in verticale, dipende dalla dimensione in punti del tipo di carattere che si utilizza. Se volessi allontanare un paragrafo dall'altro di 2 centimetri, aggiungendo due linee vuote, linee di spaziatura, magari otterrei intorno a due centimetri di spazio; cambiando il tipo e la dimensione del carattere quello spazio si ridurrebbe o si amplierebbe, seguendo la dimensione del carattere utilizzato.
L'effetto voluto da chi redige è quello di adattare lo spazio alla dimensione del carattere? Se si vuole questo allora va bene, altrimenti bisogna utilizzare propriamente gli strumenti di spaziatura.
Il problema è ancora più evidente quando si aggiungono spazi in orizzontale (di questo problema di spaziatura ne ho già scritto in qualche articolo precedente). L'effetto finale dell'abuso di spazi - gli spazi si utilizzano singolarmente tra una parola e l'altra - è la perdita di impaginazione dei documenti, che possono apparire corretti nel computer di chi li redige, ma avere un aspetto bizzarro in altri computer in cui sono visualizzati o stampati.

La spaziatura orizzontale dei caratteri si imposta dalla finestra del tipo di carattere, dal menù Formato/Carattere.... È disponibile il campo Spaziatura che consente di aggiungere più spazio tra un carattere e l'altro. Non si tratta di caratteri aggiuntivi, infatti nel documento materialmente non sono aggiunti caratteri extra. Si tratta di personalizzazioni allo stile del carattere, stili modificabili a proprio piacere. Il valore del campo è espresso inizialmente in millimetri. Se occorre si può cambiare unità di misura, cliccando col tasto destro del mouse e scegliendone un'altra tra quelle disponibili. La spaziatura orizzontale viene presa in considerazione anche quando si stampa un documento in braille. Se si aggiunge spazio sufficiente a coprire la dimensione di una cella braille, tra una cella braille e l'altra saranno aggiunti tanti spazi quant'è la spaziatura scelta.

Visivamente la spaziatura è utile per attrarre l'occhio su una parola, una frase, un titolo. È un'ancora che chiede all'occhio di chi legge di porre più attenzione su una parte di testo. Si dovrebbe utilizzare con parsimonia, soprattutto in presenza di testi troppo pieni di ancore, come cambi di stile dei caratteri, di dimensioni, di altri elementi di distinzione. Redigere documenti dall'aspetto sobrio fa guadagnare sempre l'attenzione di chi li dovrà leggere.

La spaziatura verticale invece interessa lo spazio tra le righe e gli elementi del documento. La spaziatura in questo caso si gestisce dal menù Formato/Paragrafo...

Abbiamo tre tipi di spaziatura; qui di seguito cerco di spiegarle.

L'Interlinea è lo spazio che c'è tra le linee di un paragrafo. Un paragrafo è una linea di testo che termina con un ritorno a capo. Il testo può estendersi su più linee, a seconda della sua lunghezza, della larghezza dell'area di visualizzazione o di stampa, della dimensione del carattere ecc.. L'interlinea regola la distanza tra le linee dello stesso paragrafo, allontanandole o avvicinandole. Viene espressa in percentuale, dove la percentuale è in riferimento alla dimensione del carattere utilizzato. Per esempio, l'interlinea al 100% è praticamente nulla, in perfetto equilibrio, né aggiunge né toglie spazio; al 200% distanzia le linee esattamente dell'altezza del carattere utilizzato; al 50% invece fa un pasticcio accavallando le linee.
Ci sarebbe un metodo più informatico con cui spiegare l'interlinea, ma vuoi complicarti la vita insieme a me? Passiamo oltre.

Lo Spazio prima invece interessa la distanza tra il paragrafo e quello che lo precede. Stavolta è un valore espresso in centimetri, millimetri, insomma secondo l'unità di misura che vuoi. È esattamente come se tu mettessi dei ritorni a capo tra un paragrafo e l'altro, la situazione che ho descritto sopra. La differenza sta nel fatto che se imposti due centimetri di distanza tra la prima linea del paragrafo e quello che lo precede, resteranno sempre due centimetri, anche variando la dimensione del carattere.

Lo Spazio dopo è simile allo Spazio prima. Anziché distanziare un paragrafo in alto, lo distanzia in basso, quindi dal paragrafo che segue. Naturalmente possono essere utilizzati entrambi. L'effetto lo regoli tu, secondo cosa vuoi ottenere.

Neanche a dirlo, tutt'e tre queste spaziature sono considerate anche quando si stampa un documento in braille. Per gli Spazi prima e dopo l'unità di misura dispone anche di quella braille, sceglibile come tutti gli altri campi di Biblos coinvolti nella stampa in braille. Per l'Interlinea invece viene utilizzata una progressione percentuale: al 100% non viene aggiunta alcuna linea; al 200% viene aggiunta una linea vuota; al 300% vengono aggiunte due linee vuote e così via.

A questo punto potresti chiedermi: in che modo devo utilizzare questi tre tipi di spaziatura verticale?

Secondo me conosci già la risposta. Utilizzi la spaziatura senza esagerare, creando delle ancore per gli occhi che leggono. Ricorda sempre che una parte di testo è messa in risalto quando si differenzia da tutto il resto del documento. Se usi la spaziatura ovunque, servirà solo a rendere l'aspetto del documento più arioso, e probabilmente anche più pesante da leggere. Se la utilizzi nei punti giusti, per esempio aumentando un pochino l'interlinea in un solo paragrafo di particolare rilevanza, potresti catturare l'attenzione del tuo lettore.

Credo di averti dato sufficienti informazioni per spingerti a provare. Se vuoi ulteriori consigli, puoi sempre iscriverti nel Gruppo di Biblos su Facebook.