venerdì 29 dicembre 2017

Fine anno, per Biblos è tempo di valutazioni

In questo articolo vado un po' in stile libero e ti parlo liberamente di com'è stato il 2017 per Biblos, facendo qualche riflessione sulla situazione generale delle tecnologie utilizzate dai non vedenti e sul futuro che ci aspetta.

Come probabilmente sai, il 2017 ha visto la distribuzione del nuovo Biblos 5. A giugno ho pubblicato la nuova versione di Biblos, mettendo subito in chiaro una questione che, con Biblos 4, avevo lasciato in sospeso: versione professionale gratuita. In pratica ho rimosso qualsiasi differenza e reso Biblos 5 totalmente gratuito, in un'unica versione per tutte le esigenze.

Questa è stata una buona scelta, per togliere di mezzo il mantenimento di più versioni e per stimolare l'ambiente ad adottare sempre di più Biblos.

Biblos 5 è stato accolto in modo tiepido, anche perché, secondo me, nel 2017 la scena tecnologica italiana è parecchio cambiata. Voi utenti siete sempre più proiettati verso un mondo fatto di mobilità e velocità, e state lasciandovi alle spalle i sistemi desktop in cui al centro di tutto c'era il personal computer. I personal computer stanno lentamente ritornando ad essere utilizzati dai professionisti, che li utilizzano per lavoro o per offrire servizi a voi utenti finali. Il computer come elettrodomestico è uno scenario che non si è avverato, e presumo mai lo sarà. Invece è lo smartphone ad essersi avvicinato tanto al concetto di tecnologia usata come un elettrodomestico. Tecnologia che tra le altre cose sta entrando sempre di più anche negli elettrodomestici veri e propri.

Oggi noto l'abbandono di quei computer in cui per operare si doveva anche saper fare, a favore di sistemi più smart e veloci in cui bisogna solo saperli usare. Tutto il backend dell'informatica si è chiuso a un utilizzo avanzato (per i professionisti), mentre tutto il frontend e le interfacce si sono semplificate a vantaggio degli utenti finali. In futuro questo scenario cambierà ancora, dati i prodromi che annunciano l'introduzione di materie informatiche avanzate, come il coding e il pensiero computazionale, sin dalle scuole elementari. I bambini ciechi quanto saranno pronti e quanto supporto esterno riceveranno per affrontare questo cambiamento, quando i promotori dell'informatica odierna si stanno lasciando alle spalle proprio queste materie, forse perché ritenute troppo "difficili"? Confesso che siamo sempre un passo indietro rispetto alla realtà che ci circonda, e poi ci tocca rincorrerla.

La scena italiana oggi vive anche una spaccatura che vede i sistemi Mac e Windows spartirsi gli utenti. Come si sa, Biblos è solo per Windows, quindi gli utenti Mac che sono passati da una piattaforma all'altra hanno dovuto rinunciare ad esso o, alcuni, hanno dovuto utilizzarlo in modi alternativi, per esempio con altri computer o su macchine virtuali.

Questa è una questione superficiale, di poco conto. La cosa più importante che rilevo è la rinuncia degli utenti a fare in autonomia, soprattutto per quanto riguarda il braille e il tattile in generale, rimettendo ai professionisti del settore queste produzioni. Saranno contente quelle realtà che vivono di questo lavoro, che continueranno a fare il bello e il cattivo tempo per il braille e la didattica scolastica.

L'utopia che avevo qualche anno fa era di dare a voi utenti gli strumenti per poter operare autonomamente, ma con tutta evidenza è stata una mia valutazione del tutto superficiale. Vuoi l'avvento degli smartphone, vuoi la poca esperienza di questi temi da parte degli utenti, oggi tiro un resoconto di ciò che è successo e ammetto che l'esperimento è fallito. Oggi so che uno strumento non basta per invogliare le persone a essere indipendenti, nonostante tutta la conoscenza che ho tentato di diffondere in questi anni.

Torno di nuovo in superficie e ti dico che, tuttavia, la diffusione di Biblos non va assolutamente male, anzi. In Italia è più diffuso, in Spagna e nei paesi del Sud America è sempre più presente.

Riesco a farti vedere i due livelli in cui operano gli utenti? Riesci a seguirmi? Da un lato in superficie gli utenti continuano a utilizzare Biblos, dall'altro gli stessi utenti hanno rinunciato ad apprendere gli strumenti avanzati che offre, quegli stessi strumenti che darebbero loro competenze e professionalità per avere più indipendenza. Paradossalmente, se in questi anni avessi creato solo le funzionalità essenziali, Biblos avrebbe avuto la medesima diffusione.

La grafica tattile in questo ultimo semestre del 2017 ha avuto un ruolo dominante nello sviluppo di Biblos. Il linguaggio di grafica tattile è diventato, almeno per i miei usi, uno strumento essenziale per la mia evoluzione professionale. Da settembre ho iniziato un nuovo progetto, Il Giardino Dei Limoni, in cui ho unito tecnologie e agricoltura. Perciò per me Biblos e l'ambiente di grafica sono diventati strumenti vitali per il lavoro manageriale che ogni giorno svolgo fuori e dentro il web e i social network.

Sono consapevole che in questi sei mesi di Biblos 5 avrei potuto fare molto di più. Gli stimoli e l'entusiasmo si sono abbassati e la mia attenzione è stata catturata da altro. Biblos 5 resta un progetto in piena evoluzione, infatti costantemente correggo bug o introduco miglioramenti, in attesa che abbia sufficiente voglia e tempo di affrontare lo sviluppo di settori più corposi, come per esempio la gestione degli stili del testo (parzialmente sviluppato). Ne varrebbe ancora la fatica?

Oggi tra smartphone, Mac e Windows la scena informatica, non solo italiana, è notevolmente variegata. È la stessa frammentazione che vedo nella moltiplicazione dei linguaggi di programmazione, dove in pratica tra tutte le tecnologie oggi presenti ci si perde, come isole nella rete. Siamo alla fine di un'epoca informatica e agli albori di un nuovo mondo tecnologico in cui l'informatica, in tutte le sue innumerevoli facce, unita alla robotica saranno delle materie che avranno un ruolo principale per la vita di tutti. Non è questione di decenni, stiamo andando sempre più veloci. Per non parlare di come la realtà virtuale si stia diffondendo sempre di più. I videogiochi a volte hanno anticipato gli usi e i costumi degli utenti. Prevedo che la VR tra qualche anno inizierà a innestarsi sempre di più nella nostra vita quotidiana e ci offrirà servizi reali mediante realtà virtuale.

Il decennio 2020 è alle porte: le persone cieche italiane sono consapevoli e pronte ad affrontare queste ulteriori evoluzioni delle tecnologie?

Per chiacchierare con me di questo e di altri temi, sempre tenendo in primo piano Biblos, puoi iscriverti nel Gruppo di Biblos su Facebook.

venerdì 22 dicembre 2017

Il braille e le cornici di copertina

Oggi ti parlo di alcuni strumenti di Biblos che servono anche a creare una copertina ai tuoi documenti o libri in braille. In passato mi hai chiesto come creare "cornici" nelle copertine braille? Ora te lo spiego.

Una cornice braille è un elemento ornamentale di forma rettangolare stampato in prossimità dei bordi del foglio. Dentro la cornice viene scritto il testo della pagina, nel nostro caso la copertina, al di fuori ci sono i margini. La cornice sottrae celle braille al testo e non possiede una reale utilità.

Per creare una cornice alla tua copertina, o se vuoi a tutto il tuo libro, apri il libro, mettiti sulla prima riga, vai su Inserisci/Layouts/Aggiungi layout... Nella scheda Bordi scegli il Tipo di bordo che preferisci e clicca il pulsante Ok. Poi posiziona il cursore alla fine della copertina, quindi prima che inizi il testo vero e proprio, aggiungi un altro layout e come tipo di bordo scegli Nessuno.

Finito: hai creato una cornice alla tua copertina. Tutto il resto che ti spiego più avanti sono dettagli che ti servono per controllare l'aspetto della copertina e del resto del libro.

Se noti, un layout possiede anche altre schede, tra cui Margini. Se hai bisogno che la tua copertina abbia margini diversi da quelli del resto del libro, nel primo layout che aggiungi sposti i margini nella posizione che preferisci, mentre nel secondo, quello che introduce il resto del libro, li metti ai valori che ti servono.

In genere, un layout non fa altro che modificare al volo alcuni parametri di stampa delle pagine. Un layout interrompe sempre la stampa della pagina, come se fosse un'interruzione, e porta la stampa di ciò che sta dopo sempre alla pagina successiva.

Ti accorgi che nella tua copertina viene stampato il numero di pagina, numerazione che non ti serve. Tra le schede del layout hai anche la scheda Intestazioni, le linee in cui sono specificate le variabili per i numeri di pagina. Nel primo layout cancella tutte le intestazioni, lasciale vuote, nel secondo layout rimettile a posto con le variabili per stampare i numeri di pagina.

Puoi scegliere il tipo di cornice tra vari tipi di bordo. In braille non è che possa esserci molta fantasia. Puoi scegliere tra vari bordi, ma la composizione della cornice, cioè il rettangolo di punti che delimita la pagina, viene sempre fatta utilizzando le normali celle braille.

Per creare cornici più curate e più belle da toccare puoi avvalerti della grafica tattile. Una cornice creata in grafica tattile utilizza punti più definiti e può ospitare qualsiasi tipo di grafico, tipo un motivo floreale. Con la grafica i limiti sono dati solo dalla tua fantasia e dalla tua inventiva. Certo, il procedimento è più macchinoso, però può darti più soddisfazioni.

Probabilmente hai l'idea che una copertina si debba stampare insieme al libro: tu clicchi Stampa e dalla stampante viene fuori il libro con la copertina in testa. Puoi senz'altro farlo, ma toccando un libro noti anche al tatto che la copertina è diversa dal resto del libro? più rigida? più curata? Perché la copertina di un libro in genere si stampa a parte, curando ogni piccolo particolare, anche quelli ornamentali. Le cornicette stampate insieme al libro sono solo un di più, che tutto sommato dovresti evitare.

Ma come, prima mi spieghi come creare le cornici e poi mi dici di non utilizzarle?
Sicuro, perché è davvero difficile far capire alle persone, magari convintissime di un procedimento, che credono "essenziale" in un software, che alla fine dei fatti è una mera sciocchezza.

Due punti saldi del buon tipografo braille: le copertine si stampano a parte; le cornici fatte di celle braille dovrebbero essere evitate.
Anziché delle cornici fatte con le celle braille, hai mai pensato a delle belle modanature, in alto e in basso o simmetricamente agli angoli, stampate in grafica?

Tra pochi giorni è Natale. Buon Natale a te che mi hai letto e che stai rielaborando i concetti di cornice e copertina. Se vuoi altre informazioni puoi sempre iscriverti nel Gruppo di Biblos su Facebook.

venerdì 15 dicembre 2017

Facebook, foto e Biblos

E ora cosa c'entra Biblos con Facebook? Ti starai chiedendo.
Eppure Biblos per Facebook può darti una mano, quando vuoi preparare delle foto da postare. Secondo te io come farei senza Biblos?

Forse pensi che postare foto su Facebook si riduca a scattare una foto usando lo smartphone e a condividerla nel social. Certo, puoi senz'altro farlo, ma qualche volta ti è venuto il dubbio come faccia Facebook a organizzare le foto nelle sue pagine? Sapevi che Facebook consiglia di utilizzare per le foto dimensioni ben precise?

Facebook consiglia di utilizzare foto che hanno dimensioni in pixel prestabilite, anche se alla fine è sufficiente rispettarne solo le proporzioni. Per esempio, per la foto del profilo Facebook consiglia una dimensione di 180x180 pixel, per la foto di copertina una dimensione di 828x315 pixel e per le foto da condividere nei propri post una dimensione di 1200x627 pixel.
Lo so, ora tutto si fa più difficile. Facebook per chi lavora con esso non è più un gioco, ma è a punto un lavoro con delle regole da seguire e delle strategie da adottare.

L'ambiente di grafica tattile di Biblos ti consente con discreta facilità di preparare le foto per il tuo profilo o per la tua pagina social. Io personalmente utilizzo Biblos anche per lavorare nella mia pagina Facebook. No, non intendo la pagina di Biblos, che curo marginalmente, ma parlo della pagina del Giardino Dei Limoni, con cui sto conoscendo da vicino il lavoro che fa un social media manager.

Ogni giorno preparo una o più foto da condividere nella Pagina. Per il materiale di base, cioè le foto, ho acquistato una fotocamera di discreta qualità, con cui andiamo a scattare foto e girare video nel nostro fondo agricolo. No, non sono io a scattare le foto, magari utilizzando il terzo occhio o il cuore. A scattare è mio fratello, dietro mie indicazioni, anche se a volte qualche foto storta la faccio pure io. Successivamente svolgo il lavoro di post-produzione tutto qui, nella mia postazione di lavoro, assumendo un ruolo attivo, perché mi occupo del ritaglio, della scelta dei testi e della pubblicazione.

Non sto minimamente dicendoti che puoi controllare il contenuto delle tue foto. Sto semplicemente parlandoti di come ritagliare le tue fotografie al fine di averle delle dimensioni consigliate da Facebook. Se sei non-vedente, per scegliere cosa ritagliare, hai sempre bisogno dell'aiuto di un'altra persona che veda lo schermo, che magari non sa utilizzare i programmi di grafica.

Segui attentamente questo esempio e poi potrai ritagliare da solo tutte le foto che vuoi.

  1. Hai un file JPG contenente la foto da ritagliare. La foto è in landscape, cioè con la parte orizzontale più lunga. Il file ha il nome di FOTO.JPG. Metti il file dentro una cartella che crei appositamente;
  2. Apri l'ambiente di Grafica tattile di Biblos e salva subito il progetto BTACTILE nella cartella insieme al file FOTO.JPG;
  3. Nella prima linea del progetto scrivi:
    OpenPicture("foto.jpg")
    Questa istruzione apre la foto e la mostra nel riquadro a sinistra. Ora le dimensioni del grafico sono quelle della foto;
  4. Come seconda riga scrivi questo:
    r = width / height
    Nella variabile R viene memorizzato un fattore che ci serve per calcolare la giusta proporzione della dimensione verticale della foto;
  5. Ora ridimensioniamo la foto con questa istruzione:
    GraphicSize(1200, 1200/r,1)
    L'istruzione ridimensiona la foto a 1200 pixel orizzontali, mantenendo in verticale le proporzioni originali;
  6. È arrivato il momento di utilizzare l'istruzione di ritaglio:
    GraphicCrop(0, 0, 1200,627)
    L'istruzione ritaglia la foto mantenendo in orizzontale l'intera larghezza e in verticale solo 627 pixel. Se la foto in verticale è più estesa di 627 pixel, dovresti scegliere la posizione Y di partenza (il secondo parametro dell'istruzione);
  7. Ora è arrivato il momento di salvare la foto ritagliata:
    SavePicture("foto2.jpg")
    L'istruzione salva la foto ritagliata, che ha esattamente la dimensione di 1200x627 pixel, come vuole Facebook.

Il piccolo listato per intero è questo di seguito:
OpenPicture("foto.jpg")
r = width / height
GraphicSize(1200, 1200/r,1)
GraphicCrop(0, 0, 1200,627)
SavePicture("foto2.jpg")

Utilizzando il comando di renderizzazione, in pochi istanti il file FOTO.JPG verrà caricato, la foto sarà ritagliata e salvata nel file FOTO2.JPG. Questo file sarà quello da postare su Facebook.
Il progetto BTACTILE potrà essere riutilizzato anche con altre foto.
Troppo difficile? Procedura troppo lunga da fare, anche se dura qualche secondo? Se utilizzi Facebook per promuovere la tua attività o i tuoi interessi, dovrebbe essere per te un dovere impegnare qualche secondo in più per curare ciò che posti nella tua pagina.

Se vuoi approfondire queste tecniche di manipolazione delle foto con Biblos, puoi iscriverti nel Gruppo di Biblos su Facebook.

venerdì 8 dicembre 2017

Segnalibri e Biblos: è così facile?

Stai cercando un software che ti faciliti la lettura e scrittura dei documenti. Vorresti qualcosa che non ti facesse perdere il punto di lettura o scrittura, e secondo me ora l'hai trovato. Cosa devi fare per avere degli utili segnalibri? Niente, non devi fare niente. Qui ti spiego perché.

Biblos possiede un sistema di segnalibri molto efficace. Puoi avvalerti di segnalibri automatici, semiautomatici e manuali. Queste tre tipologie di segnalibro sono molto facili da utilizzare: vediamoli insieme.

I segnalibri automatici sono la funzionalità più immediata che possa esserci. Praticamente tu non devi fare assolutamente niente, a parte leggere o scrivere un documento con Biblos. Quindi puoi aprire qualsiasi documento, leggerlo, chiuderlo e, alla nuova riapertura, ti troverai nel punto esatto dove avevi lasciato. Biblos per tenere traccia dei segnalibri si avvale delle proprie configurazioni, pertanto se dovessi aprire il documento in un altro Biblos i tuoi segnalibri automatici non ci sarebbero. Al documento non viene assolutamente aggiunto nulla.
Naturalmente c'è l'opzione che disattiva questa funzionalità. Se vai in Strumenti/Opzioni... nella scheda Generale trovi Aggiungi automaticamente i segnalibri. Ricorda anche che un segnalibro automatico ha la durata di sei mesi. Se in quel lasso di tempo non riapri il documento che lo ha generato, il segnalibro automatico viene rimosso.

Il segnalibro semiautomatico si ha quando si salva un file EBIBLOS. Non bisogna fare altro che salvare il file e alla successiva riapertura il cursore sarà sulla posizione salvata. Questo segnalibro è semplice e immediato da utilizzare, più utile per i documenti in scrittura. Tuttavia se si sta leggendo un documento, è più utile affidarsi al segnalibro automatico descritto prima, poiché il salvataggio di un documento implica sempre la riscrittura del file, superflua in questo caso. Il vantaggio di questo segnalibro è che la posizione viene mantenuta in qualsiasi Biblos, perché il dato utile a ricordare la posizione è registrato nel file del documento.

L'ultimo tipo è il segnalibro manuale. Diversamente dai segnalibri precedenti, il segnalibro manuale è un elemento di videoscrittura, quindi va a inserirsi nella struttura del documento. I segnalibri di questo tipo si gestiscono da Inserisci/Segnalibri. Di questi segnalibri il documento può averne più d'uno.
Un segnalibro può avere un'etichetta. L'etichetta si inserisce quando si aggiunge il segnalibro. Per muoversi tra i segnalibri si utilizzano i relativi comandi di movimento. Invece per avere l'elenco di tutti i segnalibri presenti nel documento si utilizza la finestra di personalizzazione.
Essendo un elemento di videoscrittura, questo tipo di segnalibro viene salvato insieme al documento. I formati che supportano il segnalibro sono quelli propri del word processing: EBIBLOS, RTF, DOC ecc..
I segnalibri possono essere stampati in braille. Nelle Impostazioni braille si può scegliere se e come stampare i segnalibri di un documento.

Questo praticamente è tutto, ma poi sai meglio di me che non lo è veramente. Se vuoi iscriviti nel Gruppo di Biblos su Facebook, dove ti darò tutto il necessario supporto tecnico e potremo parlare più ampiamente di questo argomento.

venerdì 1 dicembre 2017

Intervista a Pedro Zurita

Oggi voliamo a Madrid e andiamo a trovare Pedro Zurita, traduttore ufficiale dell'interfaccia spagnola di Biblos. Pedro Zurita in passato è stato segretario generale della World Blind Union (WBU) e penso che oggi sia la Persona che più di tutte ha saputo unire armoniosamente l'utilizzo del braille e delle nuove tecnologie.

1.
D: Chi è Pedro Zurita? Qual è stata la tua educazione e formazione giovanile che ti ha consentito di essere oggi un autorevole e stimato cittadino del mondo?
R: Sono nato in un piccolo paese di duecento abitanti delle Asturie, regione del Nord della Spagna. Sono nato con un glaucoma congenito. Siccome mio padre era il maestro del paese, malgrado il mio problema visivo, mi ha insegnato a leggere e scrivere quando ero molto piccolo. A dieci anni vedevo pochissimo e l'oftalmologo ha consigliato ai miei genitori di portarmi a Pontevedra, a nordovest della Spagna, in una scuola speciale per ciechi dell'ONCE. Dopo tre mesi in questa scuola ho perso completamente la vista. Nel primo anno di scuola, data la mia istruzione, mi hanno convalidato quattro anni. A undici anni ho incominciato a imparare la lingua francese e ho subito scoperto che l'apprendimento delle lingue straniere era per me una vera passione. Dopo tre anni nella scuola di Pontevedra, sono stato trasferito alla scuola speciale di Madrid per seguire l'insegnamento secondario. Prima di andare all'Università conoscevo già francese, inglese, tedesco, italiano, russo ed esperanto. A Madrid, in una nuova università, mi sono laureato in Filologia Spagnola.

2.
D: Pedro Zurita è una persona che parla molte lingue e ha viaggiato per tutto il pianeta. Ci racconti del tuo amore per la conoscenza delle lingue e come questo tuo talento ti abbia consentito di allacciare rapporti professionali e umani con tante persone di tutto il mondo?
R: La conoscenza delle lingue ha avuto un ruolo essenziale nella mia vita professionale. Quando avevo sedici anni ho trascorso due mesi in Francia, in un campo scuola per giovani ciechi; successivamente ho trascorso le estati presso alcune università o scuole di lingue negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Germania, in Austria e in Russia. La mia personalità si è aperta grazie al contatto con tante persone di ambienti diversi. Il poter comunicare direttamente con loro è stato un aspetto importante per far crescere le mie esperienze. Mi sono impegnato ad apprendere il più possibile da paesi e culture. Le persone dell'Armenia, ad esempio, si rallegravano quando si accorgevano che le realtà brillanti e tragiche di questo popolo millenario non mi erano estranee.

3.
D: Dal 1986 al 2000 sei stato Segretario Generale della World Blind Union (Unione Mondiale dei Ciechi). Ci parli di quegli anni? Durante la tua attività hai scritto anche una lettera a Louis Braille che ha avuto molto risalto. Cos'è il braille per te?
R: Anche prima di essere eletto segretario generale della WBU, sono stato impegnato nel lavoro internazionale a favore di una vera inclusione sociale delle persone cieche e ipovedenti. Nei miei viaggi all'estero ho avuto interazioni cordiali con tutti, sia in paesi sviluppati che in via di sviluppo, da persone alla pari. Alla scuola speciale ho subito imparato a leggere e scrivere in braille, scoprendo che il braille mi apriva orizzonti infiniti. Da adolescente ho copiato tanti libri braille con una tavoletta e un punteruolo. Quando ho preso conoscenza delle nuove tecnologie ho sempre pensato che il braille doveva avere con esse un rapporto armonico. Pur servendomi quotidianamente del computer e pur ascoltando alcuni audiolibri, continuo ogni giorno a leggere tante pagine in braille cartaceo ed elettronico. Mi sento fortunato di avere a casa tanti strumenti che rendono il mio accesso alla lettura molto facile.

4.
D: Pur essendo una personalità di spicco nel mondo dei non vedenti, sei rimasto una persona umile, il che non è mai scontato. Nel 2007 hai contattato Giuseppe Di Grande, e da lì è nata la vostra amicizia. Hai visto nascere il braille in Biblos. Cosa ti ha colpito di Biblos? In cosa ti agevola? Perché sostieni Biblos tanto da supportarlo diventando il traduttore ufficiale dell'interfaccia spagnola?
R: Giuseppe Di Grande come persona e il suo Biblos come ausilio informatico sono per me dei tesori di pregio. Da alcuni anni utilizzo Biblos per stampare libri ed articoli in braille cartaceo. negli ultimi mesi Biblos mi aiuta ottimamente ad usare per la lettura in braille elettronico un nuovo strumento: Orbit Reader 20 (uno strumento che a buon prezzo mi consente di avere in una scheda SD tanti documenti in braille). Col mio incoraggiamento e a volte col mio aiuto, Giuseppe di Grande ha dotato Biblos di diverse tabelle braille. Biblos per me è potente e accessibile, e allo stesso tempo è semplice da utilizzare. Mi ha dato tanto che per me è un privilegio collaborare a questo progetto, mettendo a disposizione le mie conoscenze linguistiche e la mia esperienza con le tabelle braille di altre lingue.

5.
D: Pedro Zurita è un uomo che dialoga ogni giorno con persone di tutto il mondo, quasi fosse un catalizzatore capace di tirare fuori dalla gente il meglio delle loro risorse. Quali sono i tuoi impegni per il prossimo futuro? Avendo conosciuto e incontrando molti ciechi, quali sono i due episodi che non dimenticherai mai, in cui hai toccato con mano la miseria più triste e la ricchezza più forte? Hai un messaggio da donare ai giovani ciechi per i quali sei un modello da seguire?
R: Sono convinto che quello che so e posso fare devo condividerlo generosamente con gli altri. Oggi non ho alcun incarico nazionale o internazionale, ma sono sempre disponibile per collaborare per cause nobili. Cerco di instaurare rapporti efficaci con le persone e aziende che si pongono lo scopo di produrre tecnologie per il braille alla portata di tutti. Vent'anni fà ho conosciuto a Madrid la direttrice di un servizio di pasti a domicilio. Quando lei ha saputo che io non ci vedevo, ha subito voluto rendermi accessibile l'identificazione dei piatti. Dopo un primo tentativo poco soddisfacente ha accettato di predisporre per ogni piatto delle etichette realizzate con una piccola tavoletta braille. Sono stato decisamente combattivo, quando ho trovato dirigenti di organizzazioni per ciechi che limitavano l'autonomia dei bambini o degli adulti ciechi e ipovedenti a loro affidati. Nel 2003 ero in India e avevano organizzato degli incontri con giovani ciechi che studiavano in scuole secondarie di Delhi. Alla fine della mia introduzione una ragazza mi ha domandato cosa dovevano fare per diventare come me. Ho risposto con molta sincerità che non era necessario che mi imitassero, ma era più utile che cercassero di sviluppare al massimo le loro capacità e interessi. Nel 2000 un signore della Costa d'Avorio, un paese dell'Africa occidentale, mi ha scritto chiedendomi supporto per portare avanti alcuni suoi progietti. Lui si ricordava di me da quando io avevo visitato la scuola per ciechi di Abidjan, la capitale del suo paese. Gli ho risposto che non avevo più accesso a risorse economiche. Allora lui mi ha risposto condividendo con me un proverbio africano che vorrei fosse utilizzato come chiave di lettura di questa intervista: "Colui che batte il Tam Tam non è consapevole di dove arriverà il suo suono".

Grazie a Pedro Zurita per avermi dato questo piccolo racconto di vita sotto forma di intervista: è un onore averti come collaboratore di Biblos e come amico.
Per seguire Biblos, per scrivermi, per domande, puoi iscriverti nel Gruppo di Biblos su Facebook.

venerdì 24 novembre 2017

Come inserire immagini nei documenti elettronici

Le immagini sono sempre un aspetto delicato da trattare, soprattutto se si devono dare spiegazioni utili anche a chi è cieco. In qualche modo, grazie a Biblos, cercherò di servirti immagini facili da gestire.

Come probabilmente già sai, Biblos ti permette di gestire e inserire immagini. In questo articolo non ti parlerò dell'ambiente di grafica tattile, dove potresti veramente sbizzarrirti grazie al linguaggio di grafica, ma ti mostrerò cosa c'è dentro il menù Inserisci/Immagini.

Fissiamo il primo punto: è possibile inserire immagini nei documenti di Biblos da file, da scanner e da webcam. Queste tre scelte ti aprono innumerevoli possibilità per aggiungere immagini ai tuoi documenti elettronici.

Inserire immagini da file è alquanto semplice e ti consente di utilizzare i file di immagine presenti nel tuo computer.

  1. Vai su Inserisci/Immagini/Da file...
  2. Si apre una finestra da cui scegli l'immagine da inserire. I formati ammessi sono diversi, puoi scorrerli dalla casella Tipo file;
  3. Scelta l'immagine clicca il pulsante Apri ed essa viene subito inserita nel documento.

Inserire l'immagine utilizzando lo scanner è altrettanto semplice da fare. Naturalmente devi avere uno scanner e devi averlo preventivamente installato e configurato. Come configurare lo scanner te l'ho già spiegato nell'articolo del 21 luglio 2017.

  1. Accendi lo scanner, apri Biblos e vai su Inserisci/Immagini/Da scanner...
  2. Metti il foglio o la foto da scandire sullo scanner e clicca il pulsante Acquisisci;
  3. Dopo la scansione nella finestra viene mostrata l'immagine acuisita. Se l'immagine è vuota Biblos ti avverte;
  4. Nella barra di stato in fondo alla finestra ci sono alcune informazioni, che, se sei non vedente, possono esserti utili per capire quanto densa di punti sia l'immagine;
  5. Se l'immagine ti va bene clicca il pulsante Inserisci e questa viene immediatamente inserita nel documento.

La terza modalità è quella di inserire un'immagine da webcam. Sono sicuro che stai pensando già a farti un selfie. La webcam non ti garantisce chissà che qualità di immagine, ma all'occorrenza può sempre esserti utile.

  1. Vai su Inserisci/Immagine/Da webcam...
  2. Clicca il pulsante Avvia e la webcam inizia a catturare immagini, cioè a riprendere quello che gli sta di fronte... probabilmente riprende te stesso;
  3. Quando ritieni che l'immagine sia adeguata, puoi fare un fermo immagine cliccando il pulsante Ferma;
  4. Per inserire l'immagine nel documento clicca il pulsante Inserisci.

C'è anche un altro modo di inserire immagini nei documenti: il copiaincolla. è sufficiente copiare il file dell'immagine e incollarlo nel documento di Biblos. In questo caso è probabile che le dimensioni dell'immagine eccedano l'area del documento. Per ridimensionare l'immagine ci sono due modi:

  1. Utilizzando le proprietà dell'immagine ci sono varie schede, tra cui la scheda delle dimensioni. Questa finestra è utilizzabile da tutti, vedenti e non vedenti;
  2. Col mouse, ma l'informazione è da verificare perché non sono proprio sicuro. Trascinando i bordi dell'immagine si dovrebbe poterla ridimensionare. Se utilizzi il mouse potresti magari commentare questo articolo e dirmi cosa succede quando accosti la freccia del mouse ai bordi dell'immagine.

Le proprietà contengono delle opzioni molto interessanti, per variare aspetto e dimensioni dell'immagine e anche per configurare alcune impostazioni per la stampa tattile.
Nel menù sono presenti anche altri comandi, come il salvataggio e la stampa di una singola immagine del documento.

Sono consapevole che in questo articolo ho appena iniziato a descrivere la gestione delle immagini. Prossimamente tratterò una singola funzionalità per volta e, se necessario, descriverò in dettaglio come utilizzarla. Nell'attesa puoi sempre iscriverti nel Gruppo di Biblos su Facebook, dove potremo scambiarci tutte le informazioni che vuoi.

venerdì 17 novembre 2017

Documenti elettronici e informazioni del testo

Quante volte hai avuto la curiosità di sapere quante parole contiene un documento e sei andato alla ricerca di una finestra che potesse fornirti questa informazione? Biblos possiede uno strumento molto efficace che ti mostra le informazioni di un documento elettronico.

A cosa serve contare le parole? Magari stai per partecipare a un concorso letterario e ti serve scrivere un racconto che rientri in un intervallo ben preciso di parole. Forse stai scrivendo un romanzo e ti serve sapere di quante cartelle o di quante parole è formato. Scrivi per un blog e hai bisogno di scrivere articoli intorno a 3000 caratteri, o 500 parole, o vuoi sapere che indice di leggibilità ha il tuo articolo. Lo so, il paniere delle possibilità comincia a farsi sempre più interessante.

Apri Biblos e carica un documento. Vai nel menù Strumenti/Informazioni/In generale... In pochi secondi viene fuori una finestra con varie informazioni. Le voci dipendono dal documento caricato. Per esempio, alcune di queste sono:

  • Caratteri: il numero di caratteri nel documento;
  • Senza spazi: il numero di caratteri esclusi gli spazi;
  • Spazi: gli spazi nel documento;
  • Lettere: le lettere contenute nel documento;
  • Maiuscole: le lettere maiuscole nel documento;
  • Minuscole: le lettere minuscole nel documento;
  • Consonanti: il numero di consonanti utilizzate;
  • Vocali: il numero di vocali utilizzate;
  • Numeri: il numero di caratteri numerici;
  • Punteggiatura: il numero di caratteri di punteggiatura;
  • Parole: il numero di parole contenute nel documento;
  • Cartelle: il numero di cartelle che il documento genera (una cartella equivale a 1800 caratteri);
  • Righe: di quante righe è formato il documento;
  • Paragrafi: di quanti paragrafi è formato il documento;
  • Pagine: quante pagine a stampa crea il documento;
  • Indice GULPEASE: l'indice di leggibilità del documento.

Ho omesso diverse altre voci, come immagini, tabulazioni, tabelle, note e così via. La finestra delle Informazioni dà un quadro generale di quali elementi e caratteri sono presenti in un documento elettronico. Le voci appena elencate credo siano autoesplicative. Mi soffermo un attimo sull'ultima, quella chiamata Indice GULPEASE.

L'Indice Gulpease è un indice di leggibilità di un testo tarato sulla lingua italiana. È stato definito dal Gruppo Universitario Linguistico Pedagogico presso il Seminario di Scienze dell'Educazione dell'Università degli studi di Roma "La Sapienza". L'algoritmo GULPEASE si basa sul conteggio della lunghezza dei paragrafi e delle parole, al fine di ricavarne un valore percentuale che indica il grado di leggibilità di un testo. I risultati sono compresi tra 0 e 100, dove il valore "100" indica la leggibilità più alta e "0" la leggibilità più bassa. In generale risulta che testi con un indice inferiore a 80 sono difficili da leggere per chi ha la licenza elementare; inferiore a 60 sono difficili da leggere per chi ha la licenza media; inferiore a 40 sono difficili da leggere per chi ha un diploma superiore. (Info tratte da Wikipedia e riformulate)

Il sottomenù Informazioni contiene anche altri strumenti, alcuni molto utili anche per la correzione dei documenti. Di questi strumenti ne scriverò in un prossimo articolo. Per ora è tutto. Per ulteriori delucidazioni puoi iscriverti o scrivermi nel Gruppo di Biblos su Facebook.

venerdì 10 novembre 2017

Stampare in braille testi a più lingue

Tu che prepari o stampi documenti in braille sono sicuro che sei arrivato o arriverai a sentire l'esigenza di stampare in braille testi a più lingue. Biblos ti aiuta molto in questo e qui ti spiego come si fa.

Quando ti parlo di lingue intendo accennarti alle codifiche braille dei caratteri utilizzate per altre lingue, anche quelle tecniche. Giuro che parolone come codifica non le uso più, è stato più forte di me. Per lingue tecniche intendo anche la matematica, e sono sicuro che ora ti si sta illuminando qualche lampadina. Infatti quando hai necessità di stampare libri braille con parti in italiano e altre in matematica, hai per forza bisogno della caratteristica di Biblos che sto per spiegarti: i Contesti braille.

Se hai esplorato i menù di Biblos hai sicuramente notato la voce Contesti braille. Nel menù Inserisci trovi tutti gli elementi di videoscrittura inseribili nel documento. Contesti braille contiene la gestione di questi particolari elementi, che indicano al processo di stampa braille con quale tabella stampare una parte di testo. Ti faccio subito un esempio pratico.

Mettiamo il caso che hai un documento di matematica contenente parti letterarie, testo scritto in italiano, e parti in matematica. Individua tutte le parti in matematica e per ognuna:

  1. seleziona la parte interessata;
  2. vai su menù Inserisci/Contesti braille/Aggiungi contesto...
  3. scegli la tabella Matematica italiana;
  4. clicca su Ok.

Noti che ora all'inizio e alla fine della parte che avevi selezionato appaiono due simboli grafici. Quei simboli indicano che dal simbolo in poi il contesto di stampa braille è cambiato.

Dopo aver fatto questo lavoro per ogni parte in matematica, puoi stampare il tuo documento. Quindi vai su Stampa braille e come Tabella predefinita di stampa scegli Biblos. Questo indica a Biblos che le parti di testo non contestualizzate verranno preparate con la tabella Biblos, cioè per l'italiano, mentre le parti contestualizzate saranno preparate con la tabella di matematica.

Utilizzare i contesti braille vale per tutte quelle situazioni in cui è necessario avere più tabelle di stampa braille. Il trucchetto è quello di individuare qual è la parte di testo più ampia, lasciarla inalterata e contestualizzare tutte le altre con le tabelle specifiche. Vale per i testi di matematica, vale per i testi di greco antico, vale per qualsiasi ambito in cui la stampa braille deve utilizzare più tabelle.

Considera sempre che il cambio di contesto implica anche un cambio di codice braille. Per il nostro esempio, chi leggerà il braille che stampi dovrà conoscere sia il braille letterario che il braille matematico. Su questa scia ti stai probabilmente chiedendo se sia utile utilizzare più tabelle per stampare testi a più lingue, tipo italiano inglese, italiano francese ecc.. Dipende sempre da chi legge. Se stampi per uno studente molto probabilmente non sarà necessario contestualizzare, altrimenti lo studente dovrebbe conoscere anche il codice braille della lingua che utilizzi, il che non accade quasi mai. Quando stampi un documento a più lingue (letterarie), stampalo solo utilizzando la tabella Biblos, quella per l'italiano. Chi leggerà in braille troverà normalmente tutto il testo, in italiano e in lingua, e lo leggerà utilizzando un solo codice braille, quello che conosce.
Discorso diverso se stampi un libro con parti in italiano e altre in greco antico. Tu sei obbligato a contestualizzare le parti in greco e lo studente, probabilmente iscritto a un liceo classico, deve necessariamente imparare la codifica braille per il greco antico. Se sei un tiflologo o un insegnante di sostegno ne avrai avuto già esperienza.

Come hai potuto notare dalla finestra per aggiungere un Contesto, ci sarebbero altre cose da dirti, ma in questo caso è più utile personalizzare le informazioni attraverso le domande che potrai farmi direttamente nel Gruppo di Biblos su Facebook. Iscriviti anche tu e parliamo di tutto quello che vorrai chiedermi.

venerdì 3 novembre 2017

Spaziature, un modo per rendere i documenti più leggibili

L'aspetto dei documenti non è mai un fattore da sottovalutare, quando si redige un lavoro da presentare ad altri. Ho già scritto di ancore per il tatto e per la vista, in cui ho accennato alle spaziature. Qui ti spiego in dettaglio cosa sono e come utilizzarle.

Ti sei mai chiesto come io scriva gli articoli per questo blog? Quali siano le fasi con cui porto un articolo alla pubblicazione finale?

  1. Scelgo l'argomento da trattare;
  2. Scelgo i punti da sviluppare e il loro ordine;
  3. Scrivo i punti scelti;
  4. Leggo e correggo, integro o taglio;
  5. Sistemo l'aspetto e l'impaginazione dellarticolo.

Proprio all'ultimo punto entrano in gioco le spaziature. Dopo aver scritto l'articolo, averlo letto, riletto e corretto, posso concentrarmi sull'aspetto che avrà. Per il web, per come scrivo gli articoli, è un inserimento manuale di vari tag. Invece, quando redigo un documento da stampare su carta o da inviare per posta elettronica, entrano in gioco gli strumenti del mio word processor preferito: Biblos.

Cos'è la spaziatura e quanti tipi di spaziatura abbiamo?

Molto genericamente: la Spaziatura è l'inserimento di spazi, più o meno ampi, tra un elemento e l'altro. Con parole diverse: la Spaziatura è la distanza che c'è tra due elementi adiacenti.

Abbiamo due tipi di spaziatura: verticale, tra le righe del testo; orizzontale, tra un carattere e l'altro.

Qual è l'errore presente in molti documenti?
La maggior parte delle persone distanzia gli elementi di un testo utilizzando gli spazi. Perché? Semplice: la barra spaziatrice è là, disponibile, accessibile, premendola produce un effetto immediatamente visibile a schermo, quindi è facile azionarla. Infatti, gli spazi, anche superflui, vengono inseriti ovunque: tra un carattere e l'altro, tra un paragrafo e l'altro, tra le sezioni, tra i titoli, ecc.. Gli spazi però hanno una controindicazione, legata al tipo di carattere utilizzato: la dimensione. La dimensione che occupa uno spazio, in orizzontale e in verticale, dipende dalla dimensione in punti del tipo di carattere che si utilizza. Se volessi allontanare un paragrafo dall'altro di 2 centimetri, aggiungendo due linee vuote, linee di spaziatura, magari otterrei intorno a due centimetri di spazio; cambiando il tipo e la dimensione del carattere quello spazio si ridurrebbe o si amplierebbe, seguendo la dimensione del carattere utilizzato.
L'effetto voluto da chi redige è quello di adattare lo spazio alla dimensione del carattere? Se si vuole questo allora va bene, altrimenti bisogna utilizzare propriamente gli strumenti di spaziatura.
Il problema è ancora più evidente quando si aggiungono spazi in orizzontale (di questo problema di spaziatura ne ho già scritto in qualche articolo precedente). L'effetto finale dell'abuso di spazi - gli spazi si utilizzano singolarmente tra una parola e l'altra - è la perdita di impaginazione dei documenti, che possono apparire corretti nel computer di chi li redige, ma avere un aspetto bizzarro in altri computer in cui sono visualizzati o stampati.

La spaziatura orizzontale dei caratteri si imposta dalla finestra del tipo di carattere, dal menù Formato/Carattere.... È disponibile il campo Spaziatura che consente di aggiungere più spazio tra un carattere e l'altro. Non si tratta di caratteri aggiuntivi, infatti nel documento materialmente non sono aggiunti caratteri extra. Si tratta di personalizzazioni allo stile del carattere, stili modificabili a proprio piacere. Il valore del campo è espresso inizialmente in millimetri. Se occorre si può cambiare unità di misura, cliccando col tasto destro del mouse e scegliendone un'altra tra quelle disponibili. La spaziatura orizzontale viene presa in considerazione anche quando si stampa un documento in braille. Se si aggiunge spazio sufficiente a coprire la dimensione di una cella braille, tra una cella braille e l'altra saranno aggiunti tanti spazi quant'è la spaziatura scelta.

Visivamente la spaziatura è utile per attrarre l'occhio su una parola, una frase, un titolo. È un'ancora che chiede all'occhio di chi legge di porre più attenzione su una parte di testo. Si dovrebbe utilizzare con parsimonia, soprattutto in presenza di testi troppo pieni di ancore, come cambi di stile dei caratteri, di dimensioni, di altri elementi di distinzione. Redigere documenti dall'aspetto sobrio fa guadagnare sempre l'attenzione di chi li dovrà leggere.

La spaziatura verticale invece interessa lo spazio tra le righe e gli elementi del documento. La spaziatura in questo caso si gestisce dal menù Formato/Paragrafo...

Abbiamo tre tipi di spaziatura; qui di seguito cerco di spiegarle.

L'Interlinea è lo spazio che c'è tra le linee di un paragrafo. Un paragrafo è una linea di testo che termina con un ritorno a capo. Il testo può estendersi su più linee, a seconda della sua lunghezza, della larghezza dell'area di visualizzazione o di stampa, della dimensione del carattere ecc.. L'interlinea regola la distanza tra le linee dello stesso paragrafo, allontanandole o avvicinandole. Viene espressa in percentuale, dove la percentuale è in riferimento alla dimensione del carattere utilizzato. Per esempio, l'interlinea al 100% è praticamente nulla, in perfetto equilibrio, né aggiunge né toglie spazio; al 200% distanzia le linee esattamente dell'altezza del carattere utilizzato; al 50% invece fa un pasticcio accavallando le linee.
Ci sarebbe un metodo più informatico con cui spiegare l'interlinea, ma vuoi complicarti la vita insieme a me? Passiamo oltre.

Lo Spazio prima invece interessa la distanza tra il paragrafo e quello che lo precede. Stavolta è un valore espresso in centimetri, millimetri, insomma secondo l'unità di misura che vuoi. È esattamente come se tu mettessi dei ritorni a capo tra un paragrafo e l'altro, la situazione che ho descritto sopra. La differenza sta nel fatto che se imposti due centimetri di distanza tra la prima linea del paragrafo e quello che lo precede, resteranno sempre due centimetri, anche variando la dimensione del carattere.

Lo Spazio dopo è simile allo Spazio prima. Anziché distanziare un paragrafo in alto, lo distanzia in basso, quindi dal paragrafo che segue. Naturalmente possono essere utilizzati entrambi. L'effetto lo regoli tu, secondo cosa vuoi ottenere.

Neanche a dirlo, tutt'e tre queste spaziature sono considerate anche quando si stampa un documento in braille. Per gli Spazi prima e dopo l'unità di misura dispone anche di quella braille, sceglibile come tutti gli altri campi di Biblos coinvolti nella stampa in braille. Per l'Interlinea invece viene utilizzata una progressione percentuale: al 100% non viene aggiunta alcuna linea; al 200% viene aggiunta una linea vuota; al 300% vengono aggiunte due linee vuote e così via.

A questo punto potresti chiedermi: in che modo devo utilizzare questi tre tipi di spaziatura verticale?

Secondo me conosci già la risposta. Utilizzi la spaziatura senza esagerare, creando delle ancore per gli occhi che leggono. Ricorda sempre che una parte di testo è messa in risalto quando si differenzia da tutto il resto del documento. Se usi la spaziatura ovunque, servirà solo a rendere l'aspetto del documento più arioso, e probabilmente anche più pesante da leggere. Se la utilizzi nei punti giusti, per esempio aumentando un pochino l'interlinea in un solo paragrafo di particolare rilevanza, potresti catturare l'attenzione del tuo lettore.

Credo di averti dato sufficienti informazioni per spingerti a provare. Se vuoi ulteriori consigli, puoi sempre iscriverti nel Gruppo di Biblos su Facebook.

venerdì 27 ottobre 2017

Creare nuove tabelle per stampare in braille

Esattamente dieci anni fa, era il 27 ottobre 2007, decidevo di dare a Biblos la capacità di stampare in braille. Pensavo che una funzionalità imprescindibile fosse quella di consentire all'utente di poter creare o personalizzare le tabelle di trascrizione braille. Qui ti spiego come si fa.

Non ho dovuto neanche arrovellarmi per scegliere se creare o no questa possibilità. L'ho sviluppata esattamente come l'ho pensata: è la gestione delle tabelle di trascrizione, una parte del software interamente controllabile e personalizzabile da te utente.

Entriamo insieme nella personalizzazione delle tabelle braille da menù Strumenti/Braille/Personalizza tabelle...
Ti trovi in una finestra identica per forma e per aspetto a tutte le altre finestre di personalizzazione di Biblos. Puoi già scorrere l'elenco delle tabelle di trascrizione disponibili, le stesse che vedi quando stampi un documento in braille.

Creare una nuova tabella è un passaggio molto semplice:

  1. Clicca il pulsante Aggiungi...
  2. Dalle il nome che vuoi;
  3. Clicca il pulsante Ok.

E ora cosa facciamo con una nuova tabella? Perché dovresti avere la necessità di crearne una?

Intanto noti che la nuova tabella appare colorata in verde, mentre le altre sono tutte in blu. Le tabelle di colore verde sono quelle personalizzabili e modificabili da te, mentre quelle in blu sono le tabelle distribuite con Biblos, e non sono modificabili (tra un po' ti dico come duplicarle per crearne una copia modificabile).

Una nuova tabella potrebbe servirti per aggiungere una nuova codifica braille, per esempio per stampare testi in sanscrito; potrebbe servirti per imparare a inserire o modificare dei codici braille; potrebbe servirti per personalizzare la tabella braille per stampare i testi italiani; potresti creare tutta una tua codifica braille, per esempio per trascrivere i diagrammi di flusso.

La nuova tabella che abbiamo creato è vuota, bisogna riempirla dei codici che servono a trascrivere il testo in braille. Evidenzia la tua tabella e clicca il pulsante Proprietà...
Ecco, sei appena entrato nelle proprietà, nel cuore della tua tabella di trascrizione.

Quando si entra nelle proprietà di una tabella braille, la scheda in primo piano è Codici. La scheda Codici contiene un grande elenco che ospita i codici di sostituzione da testo a braille. In questa scheda non devi far altro che inserire i codici che serviranno per la trascrizione. Facciamo insieme un inserimento di esempio:

  1. Clicca il pulsante Aggiungi...
  2. Nella finestra che appare, nel campo Stringa testo digita: a
  3. Nel campo Stringa braille digita: 1
  4. Noti che in una piccola area della finestra è apparso un puntino. Se vuoi resta nel campo e digita altri numeri, ad ogni numero corrisponde il relativo punto braille;
  5. Finite le prove, torna a scrivere 1 e clicca il pulsante Ok

Hai appena inserito nella nuova tabella braille il tuo primo codice. In fase di trascrizione, tutte le vocali a saranno sostituite dalla cella braille col punto 1. Se vuoi continua inserendo altri codici, per esempio tutte le lettere dell'alfabeto. Se non conosci i punti braille da assegnare ad ogni lettera dell'alfabeto, ti consiglio di fare un ripasso del codice braille.

Ora che hai capito il sistema, esci dalla tua tabella ed entra nelle proprietà della tabella Biblos, che trovi tra tutte le altre. Osservala, vedi tutti i codici che ho inserito? Prendila ad esempio, studiala, duplicala e modificala. Duplicala? Sì, ti spiego come duplicare una tabella al fine di farne una copia per te e modificarla a tuo piacere.

  1. Evidenzia la tabella da duplicare;
  2. Clicca il tasto destro del mouse sulla tabella (o premi il tasto Applicazioni);
  3. Utilizza il comando Duplica.

In pochi istanti hai una copia fedele della tabella, modificabile e personalizzabile.

Ritrovi le nuove tabelle braille che crei quando vai a stampare un documento da menù File/Stampa braille....

Come hai visto è facile creare o per sonalizzare le tabelle che utilizzi per stampare in braille. Il solo inconveniente è che devi conoscere la codifica braille da creare, o avere un obiettivo da raggiungere, e devi impegnare qualche ora del tuo tempo.

Ci sono altre cose da sapere, come la gestione dei prefissi, i codici multicarattere o multicella, le condizioni ecc.. Però voglio che sia tu stesso a porti le domande su come soddisfare le esigenze che man mano avrai. Naturalmente se vuoi puoi avere il mio supporto, basta iscriverti, se non lo sei già, nel Gruppo di Biblos su Facebook. Ti assicuro che creare e utilizzare per la stampa la tua tabella braille ti darà soddisfazione, entusiasmo, positività.

venerdì 20 ottobre 2017

Conoscere gli Elenchi puntati e numerati

Da sempre in videoscrittura una funzionalità presente nei word processor è la gestione degli elenchi. Forse utilizzi poco questi elementi o forse li utilizzi in modo inappropriato, perciò oggi ho scelto di spiegarti cosa sono e come utilizzarli.

Un elenco è una lista di parole o frasi scritte una dopo l'altra (contigue) in ordine generico o progressivo. Manualmente ad ogni parola o frase anteporresti un simbolo, un numero o una lettera; automaticamente invece è Biblos ad anteporre la numerazione che desideri, sollevandoti dal compito di numerare a mano i paragrafi. Se per i paragrafi dell'elenco utilizzi dei simboli generici, la lista prende il nome di Elenco puntato. Invece se utilizzi lettere o numeri con valori a incremento, la lista prende il nome di Elenco numerato.

Hai letto che le voci di un elenco devono essere contigue, una dopo l'altra. Questo perché molte volte ho visto punti elenco sparsi per il documento, utilizzati in modo discontinuo, per esempio, per numerare i capitoli di un libro, gli articoli di una legge, le sezioni di un verbale... Questo è un uso inappropriato dei punti elenco che ti sconsiglio di applicare.

Un elenco puntato:

  • Bruschette miste
  • Penne con olive e scaglie di grana
  • Polpettine all'aceto balsamico
  • Torta di riso e crema al mascarpone

Un elenco numerato:

  1. Fondente di formaggio con crostini
  2. Tagliatelle al ragù bolognese
  3. Cotoletta di agnello
  4. Zuppa inglese

Ci sono due modi per preparare un elenco:

  1. Se si hanno già dei paragrafi semplici: si selezionano tutti i paragrafi appartenenti all'elenco e si utilizza menù Formato/Elenchi puntati e numerati/Aggiungi elenco... Ad ogni paragrafo, automaticamente, viene aggiunto lo stile dell'elenco scelto;
  2. Se si scrive un nuovo elenco: si utilizza menù Formato/Elenchi puntati e numerati/Aggiungi elenco... e si sceglie lo stile dell'elenco. Appare il punto elenco scelto. Si scrivono le voci dell'elenco e, ad ogni ritorno a capo, automaticamente, viene aggiunto un nuovo punto elenco.

Sia con la prima che con la seconda modalità hai creato un elenco semplice o, con altre parole, un elenco a un solo livello. I punti di un elenco però possono essere annidati, uno dentro l'altro, creando così elenchi a più livelli o elenchi strutturati.

Un elenco strutturato:

  1. Antipasti
    • Bruschette miste
    • Fondente di formaggio con crostini
  2. Primi piatti
    • Penne con olive e scaglie di grana
    • Tagliatelle al ragù bolognese
  3. Secondi piatti
    • Polpettine all'aceto balsamico
    • Cotoletta di agnello
  4. Dolci
    • Torta di riso e crema al mascarpone
    • Zuppa inglese

Per aumentare il livello di un punto elenco, quando il cursore si trova all'inizio del paragrafo, si preme il tasto tabulatore (quello a sinistra del tasto Q). Funziona sia per i nuovi punti elenco, quelli ancora senza testo, sia per i punti elenco che hanno già un testo. Un elenco strutturato può avere fino a nove livelli.
Per diminuire il livello di un punto elenco, al contrario, si preme la combinazione Maiusc+Tabulatore. Se il punto elenco si trova già al primo livello, premendo la combinazione di tasti, si termina l'elenco e il paragrafo ritorna ad essere semplice. Un elenco può essere terminato anche premendo il tasto Invio su un punto elenco vuoto, senza testo.

Per modificare lo stile di un elenco già esistente, si porta il cursore su un punto qualsiasi dell'elenco e si utilizza sempre menù Formato/Elenchi puntati e numerati/Aggiungi elenco... In questo caso puoi notare che viene attivato il pulsante a scelta Modifica.

Il comando da menù Formato/Elenchi puntati e numerati/Modifica elenco... invece serve a modificare le proprietà di un elenco esistente. Significa che è possibile cambiare in dettaglio l'aspetto di un elenco e dei suoi punti.

Utilizzare correttamente gli elenchi puntati e numerati offre diversi vantaggi, rispetto a scrivere manualmente punti o numeri davanti alle righe di testo:

  1. Gli elenchi puntati e numerati vengono correttamente interpretati anche nella stampa in braille;
  2. I punti elenco si aggiornano automaticamente. Se vuoi aggiungere o cancellare una voce dell'elenco, i punti numerati si incrementano o decrementano in automatico;
  3. Puoi cambiare al volo lo stile di un elenco, senza andare a modificare punto per punto;
  4. La struttura degli elenchi strutturati viene organizzata automaticamente mediante l'uso dei rientri, a seconda del livello dei punti.

Ora non ti resta che provare. Tutta la gestione degli elenchi la trovi nel menù Formato/Elenchi puntati e numerati. Se vuoi chiedermi qualcosa puoi scrivermi nel Gruppo di Biblos su Facebook e ti darò tutte le info di cui avrai bisogno.

venerdì 13 ottobre 2017

Struttura delle poesie per il braille e per l'inchiostro

La poesia è una forma d'arte che crea, con la scelta e l'accostamento di parole secondo particolari leggi metriche, un componimento fatto di frasi dette versi, in cui il significato semantico si lega al suono musicale dei fonemi. [tratto da Wikipedia]

Se stai temendo di leggere un articolo che descriva misure dei versi, sillabe, metrica, suoni, rime, figure retoriche ecc., ti rassicuro, non è questo il mio intento. Oggi ti parlo della struttura di versi e strofe, gli unici elementi che ci interessa rispettare per stampare una poesia in braille o a inchiostro.

Cos'è un verso?
Indipendentemente dalla metrica, il verso è l'unità di base di una poesia che si presenta visivamente e tipograficamente come una linea di testo con ritorno a capo.

Cos'è una strofa?
Una strofa è il raggruppamento di un numero costante o variabile di versi con cui si identifica il tipo di poesia. Per esempio un distico (poesia composta da strofe di due versi), una terzina (strofe di tre versi), quartina, sestina, ottava, strofa libera.

Quale struttura tipografica dobbiamo dare ai versi e alle strofe di una poesia?
È facile rispondere a questa domanda:

  1. Ad ogni verso si va a capo;
  2. Tra una strofa e l'altra si lascia una linea vuota.

In realtà c'è anche un altro tipo di struttura, fatta di fine paragrafo e fine linea, che tralascio, poiché dovrei spiegarti la differenza tra questi due elementi. Per ora considera solo le due regole suddette: a capo ad ogni verso e una linea vuota tra le strofe.


Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
ché la diritta via era smarrita.

Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte
che nel pensier rinova la paura!

Tant'è amara che poco è più morte;
ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,
dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte.


Tipograficamente puoi utilizzare lo stile del carattere e del paragrafo che preferisci. Puoi allineare i versi al centro (in genere non si fa); puoi allineare a sinistra e rientrare tutti i versi di qualche centimetro; puoi utilizzare un altro tipo di carattere, più grande o più piccolo ecc..

Il braille ha altre esigenze tipografiche, e per questo Biblos ti facilita di molto il lavoro. Nel menù Inserisci c'è la voce Poesie. Dentro questo sottomenù ci sono gli strumenti per gestire gli elementi di poesia, funzionali alla stampa in braille.

Mettiamo il caso che tu abbia già strutturato la poesia come descritto prima. Esegui questi passaggi:

  1. Seleziona l'intera poesia, dal primo verso all'ultimo, o viceversa;
  2. Utilizza menù Inserisci/Poesie/Aggiungi poesia...
  3. Appare una finestra con diverse opzioni. Esplorala e poi clicca il pulsante Ok;
  4. All'inizio e alla fine della poesia ora sono presenti due barre colorate: sono i tag di inizio e fine poesia.

Gli elementi di inizio e fine poesia consentono al processo di preparazione braille di individuare le poesie di un testo e di tradurle secondo le opzioni scelte (la finestra che è apparsa). Le due barre colorate sono invisibili alla stampa a inchiostro, quindi se stampi la poesia su carta comune non le vedrai.

Come hai potuto notare, le opzioni per stampare una poesia in braille sono molteplici e ti consentono di personalizzare la struttura braille che avranno le poesie di un testo. Se un libro contiene più poesie, puoi anche scegliere di variare e personalizzare il tipo di struttura braille di ogni poesia del libro.

In genere una poesia in braille viene riprodotta coi versi in continuo, senza ritorni a capo, come se fosse una poesia comune stampata in un testo in prosa. Come organizzare i versi puoi sceglierlo dall'opzione Tipo Trascrizione.


Nel mezzo del cammin di nostra vita/ mi ritrovai per una selva oscura/ ché la diritta via era smarrita.// Ahi quanto a dir qual era è cosa dura/ esta selva selvaggia e aspra e forte/ che nel pensier rinova la paura!// Tant'è amara che poco è più morte;/ ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,/ dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte.//


Per il braille, se scegli di organizzare i versi in sequenza, probabilmente sentirai l'esigenza di modificare o personalizzare i simboli braille di fine verso e di fine strofa. Non cercarli nella finestra delle opzioni della poesia, perché questi simboli appartengono ai prefissi e ai suffissi braille della tabella che stai utilizzando per la stampa. Se utilizzi la tabella braille Biblos questi simboli sono già presenti, quindi non devi fare niente. Se invece hai creato una tua tabella di trascrizione, entra nelle sue proprietà da menù Strumenti/Braille/Personalizza tabelle... e nella scheda Generale trovi l'elenco di tutti i prefissi e i suffissi. Come puoi vedere, hai a disposizione quattro elementi utili alle poesie: inizio verso, fine verso, inizio strofa e fine strofa. In questi campi puoi inserire le celle braille che vuoi, singole o multiple.

Tornando alla finestra di aggiunta o modifica di una poesia, le opzioni in essa presenti sono molto varie. Ti consiglio di avvalerti dell'anteprima braille per poterne valutare empiricamente gli effetti. Comunque nel manuale d'uso questa finestra è descritta in dettaglio.

Lo so, mi sono concentrato di più a spiegarti come strutturare una poesia, piuttosto che descriverti a cosa servano le singole opzioni. Però la struttura è la base da cui partire, tutto il resto sono dettagli tecnici che si possono affrontare in altri modi o con altri articoli.
Vuoi altre informazioni? Facile, puoi iscriverti nel Gruppo di Biblos su Facebook e ti darò tutte le info di cui avrai bisogno.

venerdì 6 ottobre 2017

Conoscere l'anteprima braille di Biblos

Per la preparazione di un testo da tradurre in braille, Biblos offre uno strumento di aiuto utile a tutti, esperti e principianti: l'Anteprima Braille. In questo articolo ti spiego perché l'Anteprima è importante e come funziona.

Diversamente dall'anteprima di stampa, l'anteprima braille è messa in secondo piano e vi si accede da dentro la finestra di Stampa Braille. Offre molteplici strumenti per controllare il risultato finale della traduzione braille di un libro, e altre funzionalità utili alle attività didattiche ed extradidattiche di insegnanti e genitori di studenti non-vedenti.

L'anteprima braille viene utilizzata dalle persone che possiedono una stampante braille, con cui stamperanno la versione braille dei propri libri o dei propri documenti, da chi rielabora dei documenti conto terzi e anche da chi, per apprendere il sistema braille o il sistema Biblos, desidera imparare l'ambiente di stampa braille o vedere la resa del testo in punti tattili.

Quando senti parole come trascrivere, transcodificare, tradurre libri in braille ecc., non immaginare che tu debba sobbarcarti il compito di scrivere a mano astrusi codici braille. Le leggende sulle difficoltà di stampare in braille sono retaggio del passato, quando non esistevano sistemi informatici adeguati per adempiere a questo compito. Oggi, almeno con Biblos, tu che vuoi stampare qualcosa in braille non è necessario che sia (in ordine): un esperto; un trascrittore; un tiflologo; un tiflopedagogista; una stamperia; Louis Braille in persona.

È Biblos a occuparsi della trascrizione braille di tutto quello che vuoi. Il tuo compito è solo quello di aprire un documento, dargli una formattazione e una impaginazione, se vuoi, e mandarlo in stampa. L'anteprima braille sta proprio in mezzo, tra il documento di origine e quello in braille.

Segui questi passaggi:

  1. Dopo aver aperto un documento clicca su menù File/Stampa braille...
  2. Nella finestra di Stampa Braille clicca su Prepara. Non tenere conto delle altre opzioni, perché, se è la prima volta che usi questa finestra, sono a posto già così;
  3. In pochi secondi il tuo documento viene trascritto in braille... ci ha pensato Biblos. Si illuminano altri elementi, tra cui Anteprima;
  4. Clicca su Anteprima ed entri nella versione braille del tuo documento.

L'anteprima braille è un ambiente visivamente scarno, ma ricco di funzionalità. È utile sapere che Biblos ti offre ben tre modalità di anteprima: vediamole insieme.

L'Anteprima Testuale è la prima modalità, quella subito visibile quando si apre la finestra di anteprima. La modalità testuale mostra il documento braille, mantenendo i caratteri del testo di origine. Possiede le seguenti caratteristiche:

  1. Mostra prefissi e suffissi braille utilizzando dei caratteri di diverso colore. Il testo di origine è in nero; i prefissi sono in blu; i suffissi sono in verde; i caratteri non riconosciuti sono in rosso;
  2. L'impaginazione del testo segue esattamente quella del documento braille;
  3. Può essere stampata in cartaceo, al fine di ricavarne un documento che riproduca esattamente l'impaginazione del relativo documento braille. Questa funzionalità è utile a scuola, per avere una riproduzione in testo a stampa degli stessi manuali braille su cui studia lo studente non vedente;
  4. Consente di aggiungere alle tabelle braille i caratteri segnalati in rosso, quelli non riconosciuti.

L'Anteprima Codificata è la seconda modalità. Mostra a schermo i caratteri secondo una codifica generica sceglibile dall'utente. Questa modalità è utile per chi vuol leggere il documento tramite un display braille. Possiede le seguenti caratteristiche.

  1. Il documento può essere salvato in formato BRF, un particolare formato braille utilizzato nell'interscambio di file codificati da stampare in braille con software diversi da Biblos (per esempio Duxbury);
  2. La codifica generica può essere scelta in base alle esigenze dell'utente. Questo è utile per leggere il documento utilizzando un display o barra braille. In commercio esistono particolari display braille portatili, uno di questi è Orbit Reader, che consentono di leggere in braille documenti già codificati. Da Biblos basta salvare questa modalità nella codifica richiesta dal dispositivo.

L'Anteprima Braille, la terza modalità, mostra il documento esattamente come sarà stampato, cioè in celle braille. Questa modalità può essere utilizzata per vari scopi, tra cui imparare a riconoscere i punti braille. La modalità braille possiede le seguenti caratteristiche.

  1. Mostra il documento braille così come appare su carta;
  2. Può essere letta con un display braille;
  3. Può essere salvata o stampata a inchiostro.

A volte qualcuno mi chiede di consentire la modifica dell'Anteprima, al fine di modificare il documento braille che sarà stampato. L'Anteprima non è modificabile per principio, proprio perché col sistema braille di Biblos ho voluto abbandonare le tecniche di "trascrizione" che si utilizzavano in passato. Come ho già avuto modo di scrivere, Biblos è legato alla videoscrittura: tutte le modifiche vanno fatte nel documento di origine, sia quelle semplici che quelle per una stampa braille professionale. Altrimenti si ritornerebbe ad essere per forza esperti, trascrittori e tutto il resto. Biblos invece è per tutti.

L'Anteprima Braille possiede altri strumenti e altre funzionalità, per le quali ti suggerisco di utilizzare l'aiuto in linea, per avere una spiegazione tecnica su di essi. Se invece hai delle domande o vuoi saperne di più, puoi iscriverti nel Gruppo di Biblos su Facebook.

venerdì 29 settembre 2017

Intervista a Francesca Piccoli di FaLvision Editore

Oggi spostiamoci a Bari e andiamo a trovare Francesca Piccoli, product manager e Braille Specialist di FaLvision Editore, per farle cinque domande su questa piccola realtà dell'editoria italiana, nel suo genere più unica che rara.

1.
D: Quando e come è nata FaLvision Editore? Quale era il vostro progetto iniziale, entrando nel campo dell'editoria fruibile anche dalle persone con cecità?
R: FaLvision nasce nel 2009 da un progetto di Luciano M. Pegorari, vincendo il bando Principi Attivi indetto dalla Regione Puglia. Il progetto prevedeva la creazione di una casa editrice per non vedenti, non una stamperia, ma una vera e propria casa editrice che realizzasse in braille i testi scritti da chiunque ed in qualunque lingua, dando valore alla carta. In particolare, il progetto “Occhio alla Puglia” prevedeva la promozione del turismo accessibile per non vedenti nella nostra regione.

2.
D: FaLvision è un editore a tutto tondo che cura tutte le fasi di produzione di un libro. Come si è evoluto, cambiando nel corso del tempo, il vostro lavoro?
R: Da casa editrice speciale per non vedenti, si è estesa ad altre tipologie di editoria speciale (LIS, Sign Writing, BES, ecc.), oltre alla classica editoria in 'nero'. Ha realizzato percorsi museali e turistici per persone con cecità e continua a farlo, oltre che schede tattili per corsi per assaggiatori di olio e vino.

3.
D: Pubblicate i vostri libri anche in braille, e per questo siete un editore unico nel vostro genere. Avete delle collane? Quali generi pubblicate? Dopo tanto lavoro le soddisfazioni arrivano?
R: Abbiamo scelto di pubblicare in braille per raggiungere quella fetta di pubblico spesse volte tralasciata. Siamo l'unica casa editrice di questo genere del centro-sud Italia che, nonostante le tante difficoltà, dopo quasi 9 anni è ancora in piedi e prova a rinnovarsi ogni giorno. Le collane presenti sono varie, sia per il 'nero' che per il braille: si va dalla saggistica alla narrativa, dalla poesia alla letteratura per l'infanzia, dal teatro (con una nota all'occhiello verso la trascrizione di opere liriche) all'arabistica. La soddisfazione più grande si ha quando qualcuno ti dice: finalmente qualcuno ha pensato a noi facendo cose belle a toccarsi, ma anche a vedersi.

4.
D: Per la stampa in braille utilizzate Biblos. Come siete arrivati a Biblos? Perché lo avete scelto e quale lavoro c'è dietro per realizzare la versione in braille dei vostri libri?
R: Utilizziamo Biblos da poco meno di un anno dopo aver acquistato una nuova stampante braille che supporta questo programma (in precedenza usavamo WinBraille). La scelta è stata quasi obbligata, quindi, ma ha avuto i suoi benefici. Certo, dobbiamo ancora imparare tante cose e ciò comporta lentezza nell'elaborazione dei nostri scritti, ma col tempo le cose miglioreranno.

5.
D: Quali sono le iniziative che avete in programma per il prossimo futuro? Dove vi può trovare un autore che volesse sottoporvi una sua opera? Un lettore dove può acquistare i vostri libri?
R: Nel nostro futuro c'è tanto braille grazie ad iniziative con scuole, enti pubblici e privati. Chi vuole, può trovarci a Bari fisicamente e/o può visitare il nostro sito www.falvisioneditore.com o www.stamperiabraille.com. Può contattarci direttamente sul sito o scrivere all'indirizzo info@falvisioneditore.com o, meglio, braille@falvisioneditore.com. Siamo attivi anche sui social Facebook https://www.facebook.com/falvisioneditore/, Twitter @falvision e Instagram @falvisioneditore. I nostri libri possono essere acquistati su qualsiasi canale online (IBS, Amazon, ecc.) oltre che sul nostro sito. Stiamo inoltre provvedendo a promuovere i nostri volumi anche in alcune librerie di Bari e non. Tra qualche tempo vi potremo dare maggiori dettagli in merito a questo.

Grazie a Francesca Piccoli per la disponibilità e complimenti per la realtà editoriale che insieme a Luciano M. Pegorari hanno saputo costruire.

Se sei un professionista che utilizza Biblos, o fai parte di un'azienda o un'associazione dove lo utilizzate, e ti va di farti intervistare, scrivimi dalla pagina Contatti o iscriviti nel Gruppo di Biblos su Facebook.

venerdì 22 settembre 2017

Audiolibri DAISY - Cosa sono e come realizzarli

Da qualche anno Biblos offre la funzionalità di creare audiolibri in un formato multimediale chiamato DAISY. Il formato DAISY permette alle persone non-vedenti o dislessiche una navigazione dei libri estremamente flessibile. In questo articolo ti spiego cos'è DAISY e come creare audiolibri in questo formato.

DAISY (Digital Accessible Information SYstem) è lo standard mondiale di libri audio per le persone non vedenti o dislessiche. Questo formato è in fase di sviluppo da oltre quindici anni. Buona parte delle biblioteche del mondo che distribuiscono libri parlanti utilizzano questo formato di audiolibro.

A lavorare su questo formato è il Consorzio DAISY (www.daisy.org), che sviluppa caratteristiche e specifiche tecniche, promuovendo la sua adozione. L'obiettivo di DAISY è di dare all'utente la stessa flessibilità di lettura di cui godono i lettori di libri o giornali a stampa. Infatti chi legge audiolibri DAISY può, tra le altre cose, saltare di capitolo in capitolo o di paragrafo in paragrafo.

Ci sono tre tipi di libri DAISY.

  1. DAISY solo audio, il formato più comune. Questo è il tipo di libro DAISY che le biblioteche e i servizi di libro parlato producono. Questo formato contiene un minimo contenuto testuale - in genere per i titoli dei capitoli - e una serie di registrazioni audio. Questi libri contengono narrativa letta da lettori professionisti, anziché da sintesi vocali;
  2. DAISY solo testo, che contiene solo il testo del libro. Questi libri sono letti con sistemi di testo a voce (sintesi vocali) oppure mediante display braille. Lo svantaggio è che questi libri richiedono un sistema text-to-speech nel dispositivo di riproduzione;
  3. DAISY con audio e testo, dove è presente sia il testo che l'audio, sincronizzati come in un karaoke. Questo è il formato realizzabile con Biblos. In questo modo il lettore ascolta la narrazione umana o sintetica e può seguire il testo del libro, per determinare l'ortografia, la punteggiatura e altre informazioni che col solo audio non potrebbero essere riprodotte.

Ad oggi sono utilizzati tre formati DAISY, il più antico dei quali è il più comune in tutto il mondo ed è indicato come DAISY 2.02, distribuito nel 2002. Biblos utilizza questo formato e produce audiolibri DAISY in audio e testo.

Per creare libri DAISY si utilizza il comando del menù Voce/Crea audiolibro DAISY... e Biblos creerà nella cartella specificata la versione DAISY del libro.

Il vantaggio di DAISY è la navigabilità da un capitolo all'altro, oppure da un paragrafo all'altro. Per i paragrafi è Biblos a rilevare la struttura dal libro, quindi crea automaticamente la struttura di navigazione. Per i capitoli, nei libri che non possiedono i necessari elementi di titolo, è indispensabile creare un'apposita struttura di titoli. Su come strutturare i titoli di un libro ho già scritto un articolo e creato dei video di esempio. Facendo ciò, Biblos nel libro DAISY creerà anche dei punti di navigazione per capitoli.

Un libro DAISY può essere più o meno navigabile a scelta di chi lo realizza. Quando si apre un libro privo di qualsiasi elemento di titolo, Biblos genera il minimo indispensabile per i titoli, cioè solo un titolo iniziale, e traduce tutti i punti di navigazione dei paragrafi. Un po' più di lavoro per preparare la struttura di titoli, dà al lettore la possibilità di muoversi anche per titoli o capitoli.

I libri DAISY possono contenere anche alcune informazioni bibliografiche. Prima di convertire i libri in DAISY, se si vogliono inserire queste informazioni, bisogna utilizzare le proprietà dei documenti da menù File/Proprietà... e riempire i campi di cui si conoscono i dati.
N.B. Se si apre un file EPUB le informazioni bibliografiche e la struttura dei titoli, per quei libri che le possiedono, vengono rilevate automaticamente.

Oggi i libri DAISY possono essere riprodotti su un'ampia gamma di dispositivi, dai lettori di libri parlanti, agli smartphone, ai tablet o ai computer.

Come hai potuto leggere le operazioni per creare un libro DAISY con Biblos sono davvero semplici. Se vuoi altre informazioni o suggerimenti su come creare libri DAISY con Biblos, puoi far parte del Gruppo di Biblos su Facebook. Basta avere un account Facebook, aprire la pagina del gruppo e cliccare sul pulsante di iscrizione.

venerdì 15 settembre 2017

Braille e Biblos: evoluzione o rivoluzione?

Sono passati più di cinquant'anni da quando venne sviluppato per la prima volta un software commerciale per la trascrizione braille. Da allora si sono fatti numerosi progressi nell'elaborazione dei testi e nella trascrizione. Oggi il software che fornisce una trascrizione braille automatizzata dei comuni documenti esiste e si chiama Biblos.

Questo è il decimo anniversario della stampa braille di Biblos. Dall'ottobre 2007 ad oggi sono trascorsi dieci anni, anni in cui ho analizzato i problemi di stampa, ho fatto studi e ricerche e ho sviluppato delle soluzioni adeguate alle tecnologie attuali. Da dieci anni analisi e progettazione, sviluppo e testing, distribuzione e mantenimento, sono le fasi che in un ciclo perpetuo mi consentono di far restare vivo il progetto Biblos.

Negli ultimi cinquant'anni sono state sviluppate molte applicazioni di trascrizione braille. I loro sviluppatori hanno avuto l'obiettivo di trascrivere e produrre braille con una maggiore automazione. Prima di sviluppare l'ennesima applicazione di trascrizione braille, ho dato uno sguardo al passato e allo stato dell'arte delle applicazioni che c'erano nel 2007 e mi sono posto alcune domande:

  1. posso implementare tutte le regole di trascrizione Braille, automatizzarle e renderle amichevoli?
  2. Oltre al testo, posso convertire in braille gli elementi e la formattazione dei comuni documenti?
  3. Posso partire da zero per rendere il mio sistema totalmente nuovo, anziché creare una semplice evoluzione dei software esistenti?

Per rispondere alla prima domanda mi sono spinto oltre e ho deciso che non solo le regole del braille sarebbero state amichevoli per gli utenti, ma sarebbero stati gli utenti più esperti ad avere la possibilità di scrivere quelle regole.
La traduzione braille si effettua sostituendo i caratteri o le sequenze di caratteri con le relative celle braille che li rappresentano. In più, quando necessario, vengono aggiunti speciali indicatori per evidenziare i cambiamenti nel significato delle celle o del contesto braille.
Le tabelle braille di Biblos deputate a questo lavoro, utilizzano potenti algoritmi che consentono a te utilizzatore del programma di creare tutte le tabelle di trascrizione di tuo interesse. Il braille può essere lineare o contratto (stenografico). Le tabelle di Biblos possono essere programmate per soddisfare sia le semplici esigenze del braille lineare che le più complesse esigenze del braille contratto.
Le tabelle di trascrizione sono talmente flessibili che possono essere utilizzate in due modi:

  1. trascrizione secondo regole prestabilite;
  2. trascrizione secondo dizionari di parole.

Questo consente di creare qualsiasi tipo di tabella braille, per qualsiasi lingua e per qualsiasi codifica.
Non sei un esperto di braille? Niente paura: Biblos possiede già un nutrito numero di tabelle di trascrizione, pronte a soddisfare ogni tua esigenza di stampa. In più, se vorrai diventare un esperto, potrai modificarle a tuo piacere, per avvicinare il braille alle tue esigenze, e non viceversa.

Per rispondere alla seconda domanda ho messo a confronto le strutture della videoscrittura e del braille. Così come i documenti a stampa hanno delle regole di formattazione, anche i documenti in braille hanno le loro regole. Purtroppo le regole del braille che riguardano la formattazione del testo non erano codificate, nel senso che nessuno aveva creato degli standard di qualità per orientare le persone addette alla trascrizione a fare bene il loro lavoro. Insomma, regnava un po' il caos, e in parte la situazione resta caotica ancora oggi. Negli anni ho cercato di codificare queste regole in un documento che ho chiamato Il Vademecum del Tipografo Braille.
Ho sviluppato Biblos in ottica globale; ho sempre avuto come obiettivo di sviluppare un software utilizzabile in tutto il mondo, e non solo qui in Italia. Se avessi voluto sviluppare qualcosa per la sola trascrizione italiana, tutto il lavoro mi sarebbe stato di gran lunga più semplice.
Pertanto ho dovuto programmare degli algoritmi che traducessero in braille anche la formattazione dei comuni documenti, e ho dovuto rendere il sistema altamente personalizzabile per potersi adattare a tutte le "regole" dei vari braille del mondo.

Biblos traduce automaticamente buona parte della formattazione e delle strutture utilizzate in videoscrittura. Per esempio, la formattazione delle tabelle in braille deve essere effettuata secondo determinate regole, per garantire la loro leggibilità. Queste regole comprendono inevitabilmente modifiche alla struttura di origine delle tabelle, necessarie per adattarsi alla larghezza limitata di una pagina braille. Per questo Biblos possiede un'ampia gamma di scelte e personalizzazioni che consentono di adattare la stampa delle tabelle a seconda delle proprie necessità. Il processo di traduzione è completamente trasparente all'utente e le comuni tabelle vengono tradotte in automatico.

Confesso che per rispondere alla terza domanda ho dovuto pensarci un poco; ho avuto anche la tentazione di riutilizzare qualche vecchio sistema di trascrizione. Poi, con una certa dose di coraggio, ho deciso di sviluppare un sistema braille totalmente nuovo, che rivoluzionasse, capovolgesse, stravolgesse le tecniche di trascrizione utilizzate prima. Gli strascichi di questa scelta li sento anche oggi, quando alcuni vecchi trascrittori si avvicinano a Biblos e non comprendono che devono fare tabula rasa del sistema che utilizzavano prima. I più restii al cambiamento resistono, altri più dinamici entrano nel sistema braille di Biblos e ne restano rapiti.
La domanda che alcune persone mi fanno all'inizio è: posso modificare la trascrizione braille che fa Biblos, prima di mandarla in stampa?
La risposta è naturalmente no. Se qualcosa nella trascrizione non va si deve intervenire nel documento di origine, altrimenti si ritornerebbe a modificare manualmente tutto e si annullerebbero i vantaggi che Biblos offre. È una semplice e coraggiosa questione di principio.

Biblos unisce il braille alla videoscrittura, sono due sistemi inseparabili. Ciò consente anche a chi è un neofita del braille di stamparlo senza incontrare barriere. Noi non vedenti da decenni combattiamo il digital-divide e quando si tratta di braille dovremmo creare un braille-divide? Inaccettabile. Biblos è e sarà sempre vicino ai neofiti del braille, e allo stesso tempo offre tutti gli strumenti che consentono ai professionisti del braille di realizzare tutto ciò che desiderano, senza l'incombenza di intervenire manualmente nel documento finale.

Per esempio, quando un comune documento viene trascritto in braille, a volte è necessario che la formattazione del documento braille rifletta alcuni aspetti del documento stampato. A volte è necessario includere i numeri di pagina di stampa e i numeri di pagina braille. Questo problema l'ho risolto introducendo gli elementi di pagina reale, corredati di vari strumenti di automazione.
Un altro esempio lo abbiamo con le poesie. Le poesie in braille hanno una struttura particolare, a volte molto diversa dalle poesie a stampa. Perciò ho introdotto gli elementi di poesia, particolari tag che consentono di scegliere e personalizzare come trascrivere le poesie presenti in un documento.

Tre domande che mi sono posto e a cui naturalmente non ho risposto subito, domande che ho razionalizzato in dieci anni di sviluppo di Biblos, man mano che miimbattevo nei problemi che avevo teorizzato, domande che mi spingevano ad allontanarmi dall'idea iniziale: Problemi che ho risolto con una certa efficienza.
Certo, non sono tutte rose e fiori. Ho dovuto anche fare dei compromessi, ho dovuto mettere in stand-by alcuni problemi, ho dovuto rinunciare allo sviluppo di caratteristiche a causa della mancanza di risorse economiche e umane. Quello a cui non ho rinunciato è l'idea da cui è partito tutto: il sistema Biblos deve sollevare l'utente da tutte le trascrizioni manuali e deve rendere i processi di trascrizione del tutto amichevoli.

Se vuoi conoscere Biblos puoi Scaricarlo da questa pagina. Per ulteriori domande su questo e su altri argomenti puoi iscriverti nel Gruppo di Biblos su Facebook, il gruppo dedicato al supporto tecnico e all'assistenza su Biblos.

venerdì 8 settembre 2017

Editoria - Titoli e Indice dei contenuti

Quando si stampa un libro che ha una partizione interna semplice o strutturata, in molti casi è utile creare un indice dei contenuti, che è l'elenco ordinato dei titoli delle parti, siano esse capitoli, paragrafi, sottoparagrafi ecc.. I titoli di un libro, oltre ad avere una funzione estetica, ne costituiscono la struttura portante e sono funzionali alla creazione dell'indice dei contenuti.

Biblos è un word processor che ti consente di creare e gestire la struttura di titoli di un libro, compresa la creazione automatica dell'indice dei contenuti o del sommario. Sei tu che controlli l'aspetto che i titoli e l'indice dovranno avere, anche in funzione di una successiva stampa in braille del libro.

I capitoli sono le parti che costituiscono un libro. Il primo paragrafo di ogni capitolo ne costituisce il titolo. Visivamente i titoli sono semplici paragrafi che, rispetto al corpo del testo, utilizzano uno stile diverso. Per esempio, possono avere un corpo del carattere più grande, o in grassetto, o con una spaziatura maggiore, o possono essere leggermente spaziati dal corpo del testo, e così via. Strutturalmente i titoli danno ai capitoli del libro una gerarchia. Un libro può essere costituito solo da capitoli distribuiti su un livello (un romanzo con dei titoli di primo livello ), oppure può avere paragrafi di secondo livello (un saggio con titoli di primo e secondo livello), sottoparagrafi di terzo livello (un manuale con titoli di primo, secondo e terzo livello), e così via. Immagina questa struttura come una visualizzazione ad albero: i nodi di primo livello costituiscono i capitoli; i nodi di secondo livello sono interni ai capitoli e costituiscono i paragrafi; i nodi di terzo sono interni ai paragrafi e costituiscono i sottoparagrafi...

Biblos ti consente di avere una struttura gerarchica fino a nove livelli. Trovi la gestione dei Titoli nel menù Inserisci/Titoli. Vediamo insieme come dare una struttura al tuo libro.

Per prima cosa strutturiamo un libro e diamo la proprietà di titolo di primo livello a tutti i capitoli. Innanzitutto lancia Biblos e apri un libro, o scrivi qualcosa.

  1. Porta il cursore sul primo capitolo, cioè sul paragrafo che introduce il primo capitolo del libro. Potrebbe essere solo un numero, un numero insieme a un titolo ecc.;
  2. Utilizza menù Inserisci/Titoli/Aggiungi titolo...
  3. Il livello è già impostato su 1, quindi clicca il pulsante Ok;
  4. Noti che a sinistra del capitolo è apparso un grafico. Serve solo a te per capire che si tratta di un titolo. Infatti se dovessi stampare il libro sarebbe un elemento invisibile;
  5. Ripeti queste operazioni per ogni capitolo.

Al termine avrai un libro con una struttura semplice di capitoli di primo livello. Puoi gestire tutti i titoli da menù Inserisci/Titoli/Personalizza titoli... Se noti, praticamente hai già un indice dei contenuti, ma si tratta di un indice creato al volo dal software sulla base dei titoli del libro.

L'indice dei contenuti deve essere anche funzionale alla lettura in cartaceo. Quindi per creare un indice dei contenuti dentro il libro, che rimanga anche nella stampa a inchiostro o in braille, dobbiamo utilizzare una funzionalità speciale per la creazione dell'indice. Trovi gli strumenti per la gestione degli indici nel menù Inserisci/Indici.

Dopo aver creato i titoli e dato una struttura al libro, creiamo l'indice dei contenuti.

  1. Posiziona il cursore sulla riga da dove deve partire l'indice. Potrebbe essere dopo la copertina o alla fine del libro, la scelta è tua;
  2. Utilizza menù Inserisci/Indici/Crea sommario...;
  3. La prima cosa da scegliere è il tipo di maschera. La maschera sceglie la forma che avrà il titolo di ogni riga dell'indice. Puoi scegliere di far apparire solo il titolo, anche il percorso gerarchico del titolo o solo il livello corrente, oppure scrivere tu una maschera personalizzata. Nel nostro caso scegli una delle maschere preimpostate. Successivamente da solo potrai fare tutte le prove che desideri, per capire quale maschera soddisfa le tue esigenze;
  4. Tralasciamo la differenza tra indice e sommario. Biblos chiama sommario l'indice i cui titoli abbiano anche una minima descrizione di ciò che contiene il capitolo. Non è il caso del nostro esempio, quindi lascia disattivata la casella Aggiungi sommario;
  5. Nel campo Tipo pagina scegli la posizione in cui debba stare il numero di pagina. Accanto al titolo di ogni capitolo viene riportato sempre il numero di pagina del libro in cui questo compare. Puoi scegliere se porre il numero di pagina a destra o a sinistra del titolo;
  6. Tra il titolo del capitolo e il numero di pagina, a seconda della dimensione del titolo, lo spazio vuoto viene riempito da un numero variabile dello stesso carattere. Il campo Tipo di riempimento serve a scegliere con quale carattere si voglia riempire questo spazio;
  7. Il campo Livello massimo è molto importante per scegliere fino a quale livello di titoli riportare nell'indice. Nel nostro caso basta riportare solo il primo livello, dato che abbiamo inserito solo titoli di primo livello. Per libri dalla struttura più complessa, da questo campo scegli fino a quanti sottolivelli far apparire nell'indice dei contenuti;
  8. I campi Maschera inchiostro e Maschera braille sono molto importanti per decidere come e quale numero di pagina far apparire nella riga di indice. Sia nella maschera a inchiostro che in quella braille puoi utilizzare i tre tipi di variabili disponibili. Per il nostro esempio, nella Maschera inchiostro lascia "%pp" e nella Maschera braille lascia "%bp";
  9. Puoi controllare l'aspetto che avrà il tuo indice, esplorando l'altra tabella della finestra di creazione. Dalla scheda Aspetto puoi controllare i rientri, la spaziatura, il paragrafo, il tipo di carattere da utilizzare ecc.. Per ora tralasciamo questa scheda, che necessiterebbe di un articolo a parte. Quindi clicca il pulsante Ok e l'indice dei contenuti viene scritto nel libro.

Il libro che hai appena strutturato e in cui hai creato l'indice dei contenuti può essere stampato sia a inchiostro che in braille. Dato che Titoli e Indici sono degli elementi speciali, per salvare il tuo libro è indispensabile scegliere il formato EBIBLOS. Se esporti in altri formati, gli elementi speciali vengono convertiti in quelli più idonei al formato di salvataggio che scegli.

Per ulteriori domande su questo e su altri argomenti puoi iscriverti nel Gruppo di Biblos su Facebook, il gruppo dedicato al supporto tecnico e all'assistenza su Biblos.

venerdì 1 settembre 2017

Caratteri Speciali e Lettere Accentate

Quando scrivi un post nei social network non senti la necessità di utilizzare i caratteri adeguati, perché probabilmente ripieghi su altri caratteri simili. Invece quando fai videoscrittura hai l'esigenza di scrivere utilizzando caratteri appropriati. Qui ti spiego come fare.

Ti faccio subito un piccolo esempio, giusto per farti capire.
Prendi la E accentata in maiuscolo. Sai come scriverla correttamente? Nei social network sicuramente adotti una E normale con accanto l'apostrofo. Invece esiste proprio la E con accento grave in maiuscolo. Non sai come scriverla ed hai tutte le ragioni, perché la nostra tastiera italiana non lo permette.

Visivamente ti piace di più "E'" oppure "È"? Indipendentemente da cosa ti piaccia, la forma corretta è la seconda, perché una E con apostrofo, almeno per un computer, significa poco - anche ai fini del braille è sbagliata - e graficamente rende male.

Sai che Biblos è un software di videoscrittura. Biblos ti consente di risolvere il problema della scrittura dei caratteri speciali in modo semplice, avendo molteplici strumenti che servono proprio a questo scopo.

Per le lettere accentate in maiuscolo

Questo problema si risolve davvero in fretta. Prima scrivi le tue vocali accentate in minuscolo, poi col cursore tornaci sopra e sulla tastiera premi Ctrl+Più (il tasto che è in alto della U con accento). Facile, non credi? Per riportare la lettera in minuscolo premi Ctrl+Meno (Il trattino a destra del punto fermo).
Se hai necessità di mettere in maiuscolo più lettere, o un'intera frase, seleziona il testo da mettere in maiuscolo e poi premi la stessa combinazione di tasti.

Per scrivere simboli e segni di punteggiatura particolari

Ogni carattere che scrivi ha un codice numerico. Tieniti forte: hai a disposizione più di 60.000 caratteri. Hai letto bene, ma non ti preoccupare, sto minimizzando. Con la tastiera puoi scrivere le lettere di tutte le lingue del mondo, del presente e del passato, tutti i simboli, tutta la punteggiatura, altri caratteri che non avevi mai pensato esistessero.

La domanda che sicuramente adesso vorrai pormi:
Come faccio ad avere un elenco di tutti i caratteri speciali?

Con Biblos una mappa dei caratteri ce l'hai quando vai a modificare o scegliere il tipo di carattere con cui scrivere. Non voglio complicare ulteriormente la faccenda, ma ogni tipo di carattere ha il suo elenco di caratteri e simboli (set di caratteri). Vai su menù Formato/Carattere... Nella finestra Tipo di Carattere, in basso, hai un elenco con tutti i caratteri. Scorrili, guarda quanti ce n'è. Se cambi tipo di carattere probabilmente ne appariranno altri. Prendi quello che vuoi, selezionalo, clicca col tasto destro del mouse, o premi il tasto Applicazioni, e copia il carattere negli appunti (Ctrl+C). Poi torna nel documento e incollalo (Ctrl+V).
Sposta il cursore su quel carattere e nota la barra di stato in fondo alla finestra. Nella barra di stato ti viene indicato il codice del carattere su cui ti trovi e come si chiama. Per scriverlo altre volte, il codice ti è molto utile.

Ti elenco alcuni caratteri, con relativi codici, che potrebbero tornarti utili:

  • Virgolette a caporale: di apertura « (codice 171); di chiusura » (codice 187);
  • Virgolette inglesi: di apertura “ (codice 8220); di chiusura ” (codice 8221);
  • Apici: di apertura ‘ (codice 8216); di chiusura ’ (codice 8217);
  • Puntini di sospensione: … (codice 8230);
  • Punto esclarrogativo: ‽ (codice 8253).

Il punto esclarrogativo l'ho inserito per scherzo e anche per farti vedere un segno di punteggiatura che probabilmente non avevi ancora visto. Si usa nelle frasi che hanno una connotazione esclamativa e interrogativa insieme.

La domanda che stai per farmi è la seguente:
Come faccio a inserire questi simboli?

Puoi scriverli in due modi: digitando i loro codici, oppure puoi crearti una mappa di tastiera.

Biblos possiede una funzionalità che facilita la scrittura di codici Unicode. Premi Alt+1 (Alt di sinistra), puoi farlo con una sola mano. Appare una finestrella in cui puoi inserire il codice o i codici che vuoi: Biblos li convertirà nei rispettivi caratteri e li scriverà nel documento. Semplice?

Biblos possiede un altro strumento che trovi nel menù Strumenti/Tastiere. Si tratta delle Mappe di tastiera, con cui puoi assegnare a ogni tasto o combinazione di tasti qualsiasi codice o testo da digitare. Ecco come fare:

  1. entra nella Personalizzazione delle tastiere, da menù Strumenti/Tastiere/Personalizza...
  2. crea una nuova tastiera cliccando su Aggiungi...
  3. nella finestra che appare, per prima cosa dagli un nome, per esempio: Mia Tastiera
  4. spostati nell'elenco dei tasti, per ora vuoto, e aggiungine uno cliccando su Aggiungi...
  5. nella finestra che appare come Tasto caldo digita il tasto o la combinazione di tasti che vuoi assegnare; come Tasto morto non mettere niente; come testo da digitare scrivi uno dei codici che ti ho dato prima, avendo cura di farlo precedere dal simbolo "^" (si scrive premendo Maiusc+ì); per esempio "^8230"; in fine conferma su Ok
  6. se vuoi inserisci altri codici, poi premi il pulsante Ok per confermare la creazione della nuova tastiera

Torna nel documento, vai nel menù Strumenti/Tastiere e attiva la tua nuova tastiera. Premi il tasto o la combinazione di tasti che hai assegnato e scriverai il codice che hai inserito.

Domenica 3 settembre nel Canale Youtube e nel Gruppo Facebook posterò un video in cui ti farò vedere tutto quello che ti ho descritto in questo articolo. Non perderlo!