venerdì 29 dicembre 2017

Fine anno, per Biblos è tempo di valutazioni

In questo articolo vado un po' in stile libero e ti parlo liberamente di com'è stato il 2017 per Biblos, facendo qualche riflessione sulla situazione generale delle tecnologie utilizzate dai non vedenti e sul futuro che ci aspetta.

Come probabilmente sai, il 2017 ha visto la distribuzione del nuovo Biblos 5. A giugno ho pubblicato la nuova versione di Biblos, mettendo subito in chiaro una questione che, con Biblos 4, avevo lasciato in sospeso: versione professionale gratuita. In pratica ho rimosso qualsiasi differenza e reso Biblos 5 totalmente gratuito, in un'unica versione per tutte le esigenze.

Questa è stata una buona scelta, per togliere di mezzo il mantenimento di più versioni e per stimolare l'ambiente ad adottare sempre di più Biblos.

Biblos 5 è stato accolto in modo tiepido, anche perché, secondo me, nel 2017 la scena tecnologica italiana è parecchio cambiata. Voi utenti siete sempre più proiettati verso un mondo fatto di mobilità e velocità, e state lasciandovi alle spalle i sistemi desktop in cui al centro di tutto c'era il personal computer. I personal computer stanno lentamente ritornando ad essere utilizzati dai professionisti, che li utilizzano per lavoro o per offrire servizi a voi utenti finali. Il computer come elettrodomestico è uno scenario che non si è avverato, e presumo mai lo sarà. Invece è lo smartphone ad essersi avvicinato tanto al concetto di tecnologia usata come un elettrodomestico. Tecnologia che tra le altre cose sta entrando sempre di più anche negli elettrodomestici veri e propri.

Oggi noto l'abbandono di quei computer in cui per operare si doveva anche saper fare, a favore di sistemi più smart e veloci in cui bisogna solo saperli usare. Tutto il backend dell'informatica si è chiuso a un utilizzo avanzato (per i professionisti), mentre tutto il frontend e le interfacce si sono semplificate a vantaggio degli utenti finali. In futuro questo scenario cambierà ancora, dati i prodromi che annunciano l'introduzione di materie informatiche avanzate, come il coding e il pensiero computazionale, sin dalle scuole elementari. I bambini ciechi quanto saranno pronti e quanto supporto esterno riceveranno per affrontare questo cambiamento, quando i promotori dell'informatica odierna si stanno lasciando alle spalle proprio queste materie, forse perché ritenute troppo "difficili"? Confesso che siamo sempre un passo indietro rispetto alla realtà che ci circonda, e poi ci tocca rincorrerla.

La scena italiana oggi vive anche una spaccatura che vede i sistemi Mac e Windows spartirsi gli utenti. Come si sa, Biblos è solo per Windows, quindi gli utenti Mac che sono passati da una piattaforma all'altra hanno dovuto rinunciare ad esso o, alcuni, hanno dovuto utilizzarlo in modi alternativi, per esempio con altri computer o su macchine virtuali.

Questa è una questione superficiale, di poco conto. La cosa più importante che rilevo è la rinuncia degli utenti a fare in autonomia, soprattutto per quanto riguarda il braille e il tattile in generale, rimettendo ai professionisti del settore queste produzioni. Saranno contente quelle realtà che vivono di questo lavoro, che continueranno a fare il bello e il cattivo tempo per il braille e la didattica scolastica.

L'utopia che avevo qualche anno fa era di dare a voi utenti gli strumenti per poter operare autonomamente, ma con tutta evidenza è stata una mia valutazione del tutto superficiale. Vuoi l'avvento degli smartphone, vuoi la poca esperienza di questi temi da parte degli utenti, oggi tiro un resoconto di ciò che è successo e ammetto che l'esperimento è fallito. Oggi so che uno strumento non basta per invogliare le persone a essere indipendenti, nonostante tutta la conoscenza che ho tentato di diffondere in questi anni.

Torno di nuovo in superficie e ti dico che, tuttavia, la diffusione di Biblos non va assolutamente male, anzi. In Italia è più diffuso, in Spagna e nei paesi del Sud America è sempre più presente.

Riesco a farti vedere i due livelli in cui operano gli utenti? Riesci a seguirmi? Da un lato in superficie gli utenti continuano a utilizzare Biblos, dall'altro gli stessi utenti hanno rinunciato ad apprendere gli strumenti avanzati che offre, quegli stessi strumenti che darebbero loro competenze e professionalità per avere più indipendenza. Paradossalmente, se in questi anni avessi creato solo le funzionalità essenziali, Biblos avrebbe avuto la medesima diffusione.

La grafica tattile in questo ultimo semestre del 2017 ha avuto un ruolo dominante nello sviluppo di Biblos. Il linguaggio di grafica tattile è diventato, almeno per i miei usi, uno strumento essenziale per la mia evoluzione professionale. Da settembre ho iniziato un nuovo progetto, Il Giardino Dei Limoni, in cui ho unito tecnologie e agricoltura. Perciò per me Biblos e l'ambiente di grafica sono diventati strumenti vitali per il lavoro manageriale che ogni giorno svolgo fuori e dentro il web e i social network.

Sono consapevole che in questi sei mesi di Biblos 5 avrei potuto fare molto di più. Gli stimoli e l'entusiasmo si sono abbassati e la mia attenzione è stata catturata da altro. Biblos 5 resta un progetto in piena evoluzione, infatti costantemente correggo bug o introduco miglioramenti, in attesa che abbia sufficiente voglia e tempo di affrontare lo sviluppo di settori più corposi, come per esempio la gestione degli stili del testo (parzialmente sviluppato). Ne varrebbe ancora la fatica?

Oggi tra smartphone, Mac e Windows la scena informatica, non solo italiana, è notevolmente variegata. È la stessa frammentazione che vedo nella moltiplicazione dei linguaggi di programmazione, dove in pratica tra tutte le tecnologie oggi presenti ci si perde, come isole nella rete. Siamo alla fine di un'epoca informatica e agli albori di un nuovo mondo tecnologico in cui l'informatica, in tutte le sue innumerevoli facce, unita alla robotica saranno delle materie che avranno un ruolo principale per la vita di tutti. Non è questione di decenni, stiamo andando sempre più veloci. Per non parlare di come la realtà virtuale si stia diffondendo sempre di più. I videogiochi a volte hanno anticipato gli usi e i costumi degli utenti. Prevedo che la VR tra qualche anno inizierà a innestarsi sempre di più nella nostra vita quotidiana e ci offrirà servizi reali mediante realtà virtuale.

Il decennio 2020 è alle porte: le persone cieche italiane sono consapevoli e pronte ad affrontare queste ulteriori evoluzioni delle tecnologie?

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